5 minuti per sedersi e pensare…

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Foto: When I Think of Spring

“Non attraverserai mai l’oceano finché non avrai il coraggio di perdere di vista la riva” – Cristoforo Colombo

Ci sono momenti nelle nostre vite in cui semplicemente ci fermiamo e iniziamo a pensare. Quasi come se guardassimo noi stessi, in quel preciso istante, da lontano, immersi in un mondo che probabilmente non sentiamo come nostro.

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Naturalmente non mi riferisco a quando pensiamo cosa preparare per cena o a chi sarà eliminato dal grande fratello. Sto parlando di quel tipo di pensieri che ci fanno scendere in profondità nell’anima per trovare quello che conta veramente nella nostra vita; cercare di capire quali siano i nostri desideri più profondi, passando in rassegna gli angoli più polverosi e nascosti della nostra mente.

Quei momenti in cui ci facciamo domande come:

Che cosa voglio nella vita?

Cos’è che mi fa davvero felice?

Sono veramente felice di inziare a fare questo o quello?

Voglio fare qualcosa di diverso che fare la differenza?

Vale la pena perseguire a lungo termine le mie passioni?

Sono abbastanza forte per fare un cambiamento?

Le persone nella mia vita sono abbastanza forti per vedermi cambiare?

Per cosa vale la pena lottare nella vita?

Come posso fare la differenza?

Cosa posso fare per essere una persona migliore?

Dovrei viaggiare di più?

E la famiglia?

Faccio abbastanza? … sono abbastanza?

Queste sono le domande che arrivano inevitabilmente quando ci scontriamo con le nostre esistenze troppo piene di tutto tranne che delle cose importanti. In questi momenti di “meditazione involontaria” vengono a galla i nostri desideri più profondi e le domande che troviamo più difficile pronunciare ad alta voce. Attimi a volte generati da una serie di frustrazioni e dallo sfinimento della vita che conduciamo attualmente; altre volte invece “cercati” intenzionalmente grazie ad una consapevolezza più elevata del presente.

Tuttavia è proprio quando siamo al punto di rottura, in bilico fra ragione e follia, che cominciamo finalmente ad aprire gli occhi. Cominciamo a porci queste domande difficili; e rispondersi onestamente è la parte più difficile di questo processo.

Viviamo ancora in modo confortevole

La maggior parte di noi vive ancora una vita di comodità, con qualche inconveniente lungo il percorso, ma allo stesso tempo ci piace pensare che stiamo facendo del nostro meglio, anche se la realtà è esattamente l’opposto. A nessuno piace pensare a se stesso come qualcosa di meno della perfezione, anche se sappiamo che la perfezione non esiste, perché siamo tutti creature imperfette della natura. Nonostante ciò la maggior parte di noi non riesce a riconoscere realmente i propri difetti, figuriamoci ad ammetterli.

Io non sono perfetto, ma ci sono state e ci sono occasioni in cui mi sono sentito superiore agli altri, e questo di per sé è un difetto… un difetto derivante dall’essere ancora in un “luogo di conforto“.

La nostra vita confortevole è la nostra zona di sicurezza, ma a volte iniziamo a capire che questa condizione ci fa sentire immobili, arenati e abbattuti. Anche se viviamo in una zona di comfort, perché molti di noi si sentono bloccati e incapaci di fare o essere qualcosa di meglio?

Ed è di solito in quei momenti che la nostra mente percepisce che non ne possiamo più. È in quei momenti che ci troviamo in uno scomodo limbo fra la zona di comfort e l’ignoto. È in quei momenti che un milione di domande ci invadono la testa facendoci chiedere dove sia la vera felicità.

Pensiamo, interroghiamoci e pensiamo ancora

Prima di provare a rispondere a quelle domande, permettiamo alla nostra mente di pensare liberamente. Lasciamo andare le paure e prendiamoci qualche momento per pensare, per pensare davvero… rimarremo sorpresi da ciò che riusciremo ad imparare su noi stessi di volta in volta.

Ogni giorno mi chiedo “cosa mi rende felice?” e “sto facendo del mio meglio?“, ma forse quello che conta di più in questo esercizio di pensiero è fare il primo passo per rivelare il nostro sé più autentico.

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Le risposte infatti possono cambiare col passare del tempo, ma questo è quello che rende la vita straordinaria. Nessuna risposta o teoria è stata mai provata essere la sola e l’unica soluzione alle domande della vita. C’è sempre spazio per migliorare, più conoscenza da assorbire e un numero infinito di possibiltà per ogni cosa.

Non possiamo conoscere le risposte alle domande sulla nostra felicità tutte oggi, ma il solo motivo di porci queste domande ci fa essere sulla strada giusta.

E voi? Vi siete mai fermati a pensare alle domande esistenziali della vita? State vivendo intenzionalmente o sentite che là fuori c’è molto altro che deve essere ancora sperimentato? Cosa vi state chiedendo in questo periodo? Prendetevi 5 minuti per pensare e lasciate un commento qui sotto…

Via: projectsimplelife.com

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