La demassificazione del marketing – Siamo Tutti Strambi – Seth Godin

siamo-tutti-strambi-seth-godin-copertina Se siete dipendenti di un’azienda o di un’istituzione che ha come obiettivo il mercato di massa e/o il “consumatore medio” è meglio che iniziate a cercare, o meglio a crearvi, un nuovo lavoro. Se l’azienda è la vostra è giunto il momento di cambiare, o sarà peggio per voi.

L’obiettivo del marketing nell’ultimo secolo è stato quello di vendere prodotti medi a persone medie ma le cose stanno cambiando, gli esseri umani hanno capito di avere la possibilità di scegliere e questo non piace ai “dinosauri” e ai manager strapagati degli uffici marketing delle grandi compagnie. Non piace neanche ai governi.

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Il mondo sta cambiando

Questo è più o meno quello che Seth Godin (quello che considero il mio mentore professionale) afferma in quasi tutti i sui libri ed in particolare in “Siamo Tutti Strambi – La nuova era del marketing su misura“; il suo penultimo saggio, almeno fra quelli tradotti in italiano.

Nessuno può negare che viviamo in un’epoca straordinaria, un periodo di cambiamento sociale, economico, politico e spirituale; manco il capitalismo pare avere più soluzioni per questa crisi (che mi piace definire “finale“). Mai come oggi però abbiamo avuto singolarmente, e come umanità, la possibilità di “creare” la nostra vita esattamente come la desideriamo.

La tesi che Godin propone in questo libro è concisa, semplice ed intuitiva, descrive infatti questo periodo di profondo cambiamento come la fine dell’era di “massa” e l’ascesa della “stramberia” (dalla traduzione ufficiale “strambi” del titolo inglese “We Are All Weird“).

Fine della “normalità”

In statistica la distribuzione normale, nota anche come gaussiana o più volgarmente “curva a campana“, descrive come si concentra una popolazione molto numerosa in base ad una variabile (che può essere fisica come l’altezza, il peso o comportamentale come le tendenze di spesa). Tradizionalmente questa funzione assume una forma a campana dove la maggior parte della popolazione è raggruppata al centro della curva, nel mezzo del grafico. La minoranza invece si divide ai due lati.

Secondo Godin tutte le attività dalla produzione, alla distribuzione, al marketing, si sono sempre concentrate a soddisfare (o creare) i bisogni di quella parte di popolazione (la maggioranza) che risiede(va) nella “gobba” al centro della curva. Ed è così che le grandi corporation hanno fatto un sacco di soldi con pochissimo sforzo.

“Man mano che la popolazione si ‘normalizza’, chi detiene il potere lo rafforza ulteriormente. Le aziende scoprono di poter spremere maggior produttività da lavoratori che eseguono gli ordini senza fiatare e gli operatori di marketing si godono i vantaggi di poter prevedere le risposte delle masse alle loro campagne. Così, il potere spende denaro, propaganda mediatica, e la propria autorità per garantirsi la normalizzazione”.

Oggi però non è più così. La curva a campana si sta appiattendo ed ampliando. Ormai le persone che si trovano al centro (quelle che comprano, pensano e fanno la stessa cosa) stanno diminuendo e al contrario ci sono sempre più persone ai margini.

I quattro fattori del cambiamento

Il mondo quindi si sta muovendo dal dominio della “normalità“, della massa, alla crescente influenza della “stramberia“, della stranezza, principalmente per quattro motivi (secondo Godin):

  • Sempre più creatività. Oggi tutti noi, non solo possiamo essere creatori, ma, attraverso le connessioni, sempre più libere, semplici ed immediate, possiamo rendere visibili e condividere le nostre creazioni a livello globale.
  • Più ricchi, più liberi di scegliere. Avere abbastanza ricchezza (non concepita come accumulo di beni e/o denaro) ci offre la possibilità di scegliere e quindi possiamo scegliere di essere strambi. La maggior parte delle persone non deve più concentrarsi esclusivamente sulla sopravvivenza e quindi ha la possibilità, ed il tempo, di scegliere. Questo può significare anche solo comprare il pane dalla vecchina sotto casa, o farselo da sé, invece che comprare quello confezionato al supermercato (fra l’altro di pessima qualità).
  • Gli strambi nel mirino del marketing. Il marketing è molto più efficiente quando cerca di raggiungere gli strambi. “Oggi è più facile” – scrive Godin – “raggiungere particolari segmenti di strambi con prodotti per i quali costoro hanno sviluppato un’ossessione“.
  • Le “Tribù” sono sempre meglio connesse. Le persone che condividono queste stesse ossessioni o interessi non sono più isolate. Al contrario possono collegarsi e interagire molto facilmente attraverso Internet, creando tribù.

La stramberia dilagante

In conclusione quello che Godin sostiene in questo breve (poco più di cento pagine) ma penetrante “manifesto” (come egli stesso lo definisce) è che grazie alla tecnologia di oggi la gente strana, in costante aumento, non è più isolata né ignorata dal marketing “dinamico” e dalle aziende “sveglie”. Queste persone si sono riappropriate del potere di scegliere e hanno ritrovato il tempo per farlo… non hanno più paura di essere definite “strambe”.

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Se le aziende continueranno a soddisfare la massa dei “normali” deluderanno sempre più gli “strambi“, ed in un mondo sempre più strano questa non è una buona strategia. Concludo con un’ultima citazione dal libro dell’inimitabile Godin:

“Lo scontro epico della nostra generazione è fra lo status quo di massa e la crescente ondata degli strambi.”

E voi da che parte state? Io mi sento orgogliosamente strambo!

2 Risposte a “La demassificazione del marketing – Siamo Tutti Strambi – Seth Godin”

  1. Se ho ben capito, i lati della famigerata gaussiana (mi ha perseguitata per l’esame di statistica, maledetta!) sono la coda di Anderson? Certo, ormai il consumatore è più abile nel selezionare gli acquisti e il marketing s’è dato da fare: ormai è sempre più non-convenzionale. E, devo dire, da quando lo è m’è pure più simpatico e ho iniziato a studiarlo!

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