Google Books vs The Authors Guild: ha vinto la cultura o ancora una volta l’interesse di una corporation?

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Foto: Books About Books

Dopo una lunga battaglia legale durata otto anni Google Books se la cava contro l’accusa di violazione di copyright. Infatti secondo la sentenza la scansione di oltre venti milioni di libri rendendoli disponibili per la ricerca non viola i diritti d’autore ma rientra nell’uso legittimo.

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Il giudice Denny Chin di New york ha così scritto la parola fine alla zuffa legale fra il gruppo editoriale The Authors Guild, diversi autori indipendenti e Google. Il progetto Google Books, iniziato nel 2004, prevede la scansione del maggior numero possibile di libri con l’obiettivo di renderne disponibili frammenti nei risultati di ricerca.

Questa è una chiara vittoria vittoria per Google che, oltre ad aver fronteggiato una richiesta di danni di oltre 3 miliardi di dollari, ha speso circa 40 milioni di dollari ogni anno in questo progetto. Il giudice Chin ha trovato che Google Books in realtà è di aiuto principalmente per gli autori e lo ha definito come “inestimabile strumento di ricerca“.

Nella sentenza si legge inoltre: “Google Books offre significativi benefici pubblici, promuove il progresso delle arti e delle scienze, pur mantenendo una rispettosa considerazione per i diritti degli autori e di altri individui creativi, e senza aver un impatto negativo sui diritti dei detentori del copyright“.

Il commento della gilda autori è chiaro: “Non siamo d’accordo con la sentenza e siamo delusi dalla decisione del tribunale. Questo caso rappresenta una sfida fondamentale al diritto d’autore che merita di revisione da parte di un tribunale superiore. Google ha reso disponibili online edizioni digitali non autorizzate di quasi tutta la letteratura mondiale e fa profitti dalla visualizzazione di quelle opere protette da copyright. A nostro avviso, tale digitalizzazione di massa e lo sfruttamento supera di gran lunga i limiti dell’uso legittimo“.

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I pareri sul caso sono i più discordanti, c’è chi crede che questa sia una vittoria per il pubblico, per gli studenti e per le biglioteche; altri invece considerano questa sentenza come l’ennesima vittoria “del più forte”. Voi che ne pensate?

Per approfondire: techcrunch.com, mashable.com, allthingsd.com, gigaom.com

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