Google: Google+, il Social Search e la pubblicità stanno scombussolando Internet? [Editoriale]

Google Privacy Policy

Foto: gizmodo.com

Era parecchio tempo che volevo scrivere un editoriale sull’argomento Google+ e su come il progetto “plus” abbia portato prima alle recenti modifiche al motore di ricerca, con l’inserimento delle funzioni di Social Search, e poi alla modifica delle norme sulla privacy, unificando sotto un’unica regolamentazione tutti i servizi di Google. Questi cambiamenti a quanto pare stanno scombussolando la “purezza” del motore di ricerca e piacciono poco agli utenti più esperti.

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Non sono l’unico a cui non piace la nuova identità di Google, ma non è stato sempre così, professionalmente sono nato con Google, ho iniziato ad utilizzare ed ad apprezzare Adwords fin da subito, ho un account Gmail da quando serviva un invito per aprirlo e, come tutti, ho apprezzato le sue potenzialità come motore di ricerca, servizio che ancora oggi è il migliore sul mercato ma che, purtroppo, sembra che non lo sarà ancora a lungo.

Google è Internet

Attualmente non possiamo non accettare il fatto che Google è Internet, dalla sua fondazione nel non molto lontano 1998 ha accresciuto sempre più la sua popolarità e con essa i suoi ricavi pubblicitari. Questo inizialmente non ha dato fastidio a nessuno perché il suo slogan, non ufficiale, è sempre stato “Don’t be Evil“.

Nonostante Google sia diventato in breve il giudice incontrastato in grado di determinare chi avrebbe avuto, o meno, successo su internet, tutti continuavano a fidarsi del suo algoritmo, capace di scegliere in maniera del tutto meritocratica, quale fosse il risultato migliore per una determinata query di ricerca.

Ma il potere, si sà, alla lunga logora…

Google+: l’anti-Facebook?

Google Plus è l’ennesimo progetto di Google per impensierire e contrastare il dominio di Facebook nell’ambito sociale, pochi conosceranno Orkut, il primo tentativo che fuori dal Brasile non ha avuto praticamente seguito, poi ci sono stati i due abomini Wave e Buzz, rinnegati dalla stessa azienda e alla fine Google+.

A quanto pare “Google a Google non bastava” e così per paragonarsi a Facebook ha aggiunto una “+” al suo nome. Il progetto Google Plus ha assorbito parecchie energie dell’azienda, come ci rivela James Whittaker (un ex dipendente che ha lavorato parecchio sul progetto), fino a diventare una priorità… e si vede. Ma i risultati?

Google+ è brutto, è fatto male ed è semplicemente una copia di Facebook. Oltre ai dipendenti Google sul social network bazzicano un gruppo di fanboy fedelissimi, molti utenti android e chi con internet ci lavora (blogger, professionisti internet, esperti seo). Molti si sono iscritti per curiosità e poi hanno progressivamente abbandonato. Lo dimostra il tempo medio passato in un mese dagli utenti su Google+ che non supera i 5 minuti mentre su Facebook arriva quasi a 7 ore.

La nuova identità “plus” ed il social search stanno rovinando internet, stanno distruggendo il web che Google stessa ha contribuito a costruire, basta vedere come su google.com, a volte, i link dei post su google plus appaiano prima dei post stessi nella ricerca naturale.

Google+ è “Social SEO”

Gli utenti che visitano il motore di ricerca e gli altri servizi sono “il prodotto” che Google vende ai propri partner pubblicitari.

Google sta cercando di far diventare Android un vettore per Google+, vuole farci diventare dipendenti da un altro servizio web gratutito per venderci meglio agli inserzionisti, questo naturalmente è quello che fa Facebook, ma, per esperienza personale, la pubblicità su facebook non funziona bene come Adwords, ed inoltre il controllo che facebook ha su di noi finisce quando chiudiamo il social network.

Mentre Google ci segue, ci segue sul motore di ricerca, ci segue su Google + e sui siti di terze parti che usano Adsense e/o Analytics. Ci segue anche su Gmail, su Youtube, sulle Mappe, sul Traduttore e con Chrome… ecco il perché della necessità di cambiare velocemente le norme sulla privacy.

Sta rendendo il web un concorso di popolarità per Google+ e ci riuscirà se tutti noi, utenti, webmaster ed “esperti seo” glielo permetteremo; se daremo priorità a Google+ nell’ottimizzare i nostri siti, aggiungendo il bannerino +1 e creando la pagina del nostro sito, perché google premia nelle ricerche ai post condivisi sul social network.

Purtroppo i proprietari di siti non possono farne a meno (e qui devo ammettere anche le mie colpe), perché altrimenti rischiano di vedere la propria popolarità diminuire, perché Google può decidere chi avrà successo o meno su internet.

Pubblicità: Google vs Facebook

Tutto questo per quale motivo? Per raccogliere sempre più dati sugli utenti, per schedare e vendere meglio ognuno di noi, per poter dire agli inserzionisti: “anche noi possiamo fornirvi un database di contatti altamente profilato”.

Ma se la pubblicità su Google funziona decisamente meglio, e parlo da esperto Adwords, perché l’azienda ha intrapreso questa “crociata” per diventare “come Facebook”?

Semplice… per Soldi! Purtroppo i soldi stanno rovinando Internet, l’ingresso delle grosse multinazionali ha “imbastardito il web“, se prima erano le PMI ad investire online, perché Google gli permetteva con un investimento pubblicitario relativamente basso di farsi trovare dai potenziali clienti, adesso sono le grosse aziende a BUTTARE i soldi senza criterio, come hanno fatto per più di mezzo secolo in televisione e sulla stampa.

Quindi se una multinazionale ha un budget milionario da sperperare in marketing si rivolge a Facebook, per farsi spammare sui profili dei suoi utenti, mentre la piccola azienda con 10.000€ da far “fruttare” continua ad utilizzare Adwords di Google.

La colpa è purtroppo anche dell’ingnoranza degli imprenditori, che pensano che la pubblicità su Google non sia abbastanza per arrivare a tutti, non capendo che invece è utilissima per farsi trovare da chi già li sta cercando.

Ma anche Google ha le sue colpe, invece di continuare ad offrire un servizio di ricerca e pubblicità impeccabile, ha deciso di scendere a compromessi, e con questo rischia di buttare al vento tutto quello fatto da quindici anni a questa parte.

Alla massa piace Facebook

Google sta combattendo una battaglia contro i mulini a vento, la gente continua a stare su Facebook perché gli amici sono tutti lì. A nessuno piace cambiare se ha già tutto comodamente servito in un posto. Difficilmente Google convincerà la massa, anche cambiando le regole sulla privacy e facendo diventare improvvisamente 500 milioni di account google utenti di Google+. Potrà avere anche 3 miliardi di iscritti, ma se questi iscritti continueranno a passare 3 minuti al mese su Google+ e sette ore su Facebook gli sforzi saranno stati inutili.

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Questa nuova identità di Google mi spaventa. Purtroppo però sono così dipendende dagli, almeno per ora, ottimi servizi che Google offre che ho difficoltà a cambiare. Ho difficoltà a crearmi una nuova identità online “Google Free” perché ho troppe cose in ballo. L’ideale sarebbe poter cancellare tutto e iniziare da zero. E voi cosa ne pensate? Abbandonerete Google a causa delle nuove politiche e del “Social Search”?

Fonti:

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4 Risposte a “Google: Google+, il Social Search e la pubblicità stanno scombussolando Internet? [Editoriale]”

  1. MA volendo farsi seguire per pubblicizzare in maniera adeguata il proprio sito cosa si dovrebbe fare quindi oggi giorno? Cosa ne pensate in merito? Cercando in rete ho trovato crearevalore.it come devo comportarmi e cosa ci deve essere nell’accordo per tutelarmi?

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