Sappiamo bene tutti come in Italia i mezzi di trasporto pubblici siano spesso affollati e lenti, soprattutto nelle grandi città, e che i prezzi dei taxi, ben al di sopra di quanto un cittadino medio può permettersi, scoraggiano l’utilizzo intensivo di questi mezzi. Per questo in molti lavoratori sono costretti ad arrangiarsi come possono, magari preferendo un economico scooter, addirittura elettrico e a zero emissioni, per mantenere le spese al minimo possibile: infatti acquistando uno di questi veicoli, è possibile risparmiare un buon 50% sulle normali polizze, semplicemente calcolando e scegliendo online la migliore assicurazione per lo scooter o per qualsiasi altro veicolo.
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Domani però le cose potrebbero cambiare anche nel nostro Paese, in particolare in termini di utilizzo dei taxi per gli spostamenti urbani. Taxi futuristici, i cui costi chilometrici potrebbero abbassarsi notevolmente visto che verrebbero guidati da un apps mobile e non una persona in carne ed ossa. Fantascienza? Forse sì, ma d’altronde Google ci ha sempre abituato a scommesse impossibili. Ed è proprio gigante di Mountain View il primo finanziatore dietro un mega progetto internazionale che vuole realizzare una flotta di Taxi Robot, capaci di muoversi in città sfruttando tutte le app Google, prima fra tutte Google Maps.
A certificare l’interesse di Google verso questo business avveniristico c’è la sua recente entrata nella proprietà di Uber, la nota applicazione utilizzata in tutto il mondo per la prenotazione di veicoli di lusso a noleggio; Google, attraverso Google Ventures, ha infatti investito ben 258 milioni di dollari proprio su Uber. Ed altri 375 milioni di dollari sono invece pronti per essere investiti nell’acquisto di 2500 automobili in grado di essere guidate senza un pilota umano a bordo. Si tratta di automobili alimentate ad energia ibrida e per le quali non è stata ancora definita la casa costruttrice. A dire il vero, sempre la stessa Google sta vagliando la possibilità di entrare in partnership con qualche marchio internazionale del settore come Toyota o General Motors, ma non è ancora chiaro se sono stati raggiunti accordi ufficiali rispetto a questo sfidante obiettivo.
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