L’istituto Smithsonian passa allo scanner 3D le sue opere

Il museo dell’istituto di ricerca statunitense Smithsonian comprende la bellezza di 137 milioni di elementi. Ma lo spazio a disposizione è troppo scarso per una esposizione completa. L’istituto allora, allo scopo di renderla più accessibile, ha pensato di passare allo scanner 3D la sua collezione. L’intervento rientra nella strategia di creazione di un archivio digitale dei principali oggetti conservati nel museo, che potrebbero poi essere stampati e visualizzati in display all’interno di altre mostre, scuole, musei o in qualsiasi altro luogo. Purtroppo, appena il 2% di ciò che lo Smithsonian preserva è effettivamente visibile al pubblico.

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Al progetto dovrebbe contribuire l’apporto del partner RedEye Rapid Prototypin. Per il completamento dell’intervento è previsto un lavoro costante per almeno i prossimi mesi. L’obiettivo è in effetti molto ambizioso, data la vastità degli archivi e il poco personale a disposizione (appena due persone e circa una dozzina di oggetti all’anno passati allo scanner e non tutti stampati). Ma l’idea di rendere disponibili al pubblico dei modelli 3D delle opere spinge il team di lavoro a tecniche nuove per ridurre al minimo i tempi.

Fonti: cnet.com, redeye rapid prototyping | Via: theverge.com, popsci.com

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