Intorno a Google in Europa si respira un clima di crescente attenzione relativa al capitolo privacy. Inseguito alle preoccupazioni sulla sicurezza delle app Andorid e all’introduzione della Carta dei Diritti sulla tutela della privacy degli utenti mobile, adesso la vice presidente della Commissione Europea, Viviane Rending, minaccia nuove conseguenze legali. Chi sarebbero coinvolti? Sviluppatori di app per Android e forse la stessa Google. Nodo del contendere l’accesso ai dati personali dell’utente da parte di alcune applicazioni.
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Chi per primo si è dimostrato sensibile all’argomento è stato il canale televisivo britannico Channel 4. Durante un servizio è stato messo in luce come buona parte delle applicazioni nella top 50 del negozio virtuale Android Market ricavassero dati personali del cliente, poi rivenduti al mercato pubblicitario. E la Rending tuona: “Nessuno ha il diritto di ottenere i vostri dati personali senza previa autorizzazione. Voi siete adulti e potete fare ciò che volete, ma normalmente non avete idea di cosa possono fare gli altri con i vostri dati personali. Possono ottenere informazioni sui vostri amici, sulla vostra vita, sulle vostre preferenze. Non è esattamente quello che ci si aspetta dopo aver acquistato un’applicazione, ed è questo il problema che dobbiamo risolvere.”
Ma le accuse non si fermano qui. Nel servizio del network inglese, uno studio dimostra come la maggior parte della applicazioni gratuite targate Android raccolgano informazioni sensibili grazie al via libera dell’utente al momento del download. Da parte di Google un pernicioso silenzio. Molti però già intravedono un cambio di rotta, con un importante aggiornamento che vedrà coinvolto l’Android Market nell’immediato futuro (Google Play Store?).
Via: androidcommunity.com
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