Quel Pollo di Icaro (come volare alto senza bruciarsi le ali) – Seth Godin

quel-pollo-icaro-seth-godin Presentare l’autore in questa breve recensione non è essenziale. Chi ne volesse sapere di più su Seth Godin può fare una veloce ricerca online, seguire il suo blog o leggere i suoi libri. Quello che vorrei fare qui è descrivere cosa ha significato per me scoprirlo con il libro del 2006 “I piccoli saranno i primi” che comprai per “caso”, in una libreria che oggi non esiste più, fra la fine del 2007 e l’inizio del 2008.

Ero giovane, ancora alla ricerca di quello che volevo/dovevo fare, avevo già cambiato 3 facoltà universitarie senza successo ed il futuro non prospettava niente di buono ad un venticinquenne senza una laurea e senza particolari competenze se non una buona cultura generale e una passione per internet.

Quel libro cambiò la mia vita. Scoprii l’esistenza di “Google Adwords“, aprii il mio primo blog (di siti web ne avevo già fatti dai primi anni 2000, ma nessuno era ancora “2.0”) ed entro pochi mesi trovai il mio primo impiego nella gestione di campagne Adwords presso una giovane ed innovativa azienda del sud Italia (a pochi chilometri da casa, quando invece i miei coetanei, anche con una laurea, erano costretti ad emigrare). In quel periodo posi le basi per quella che oggi è la mia vita. Dopo “I piccoli saranno i primi” ho letto tutti gli altri suoi libri.

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Quello che mi ha sempre affascinato di Seth Godin è la sua visione del marketing, non più visto come uno strumento del capitalismo per “vendere più prodotti medi a persone medie“, non come profitto a tutti i costi, ma come un mezzo per “creare qualcosa di straordinario“, “raccontare una storia“, “differenziarsi dalla massa“, focalizzarsi sulla “coda lunga” della campana di Gauss, “essere strambi” fino all’intuizione di “essere artisti” del suo ultimo lavoro “Quel Pollo di Icaro“.

Essere artisti, svolgere il nostro lavoro o portare avanti la nostra attività con senso artistico è l’unico modo che oggi abbiamo per avere successo in mezzo alla giungla del mercato che produce/fornisce prodotti/servizi mediocri per gente mediocre ad un prezzo più basso del nostro.

Rifugiarsi nello “status quo” non è più una buona idea, farsi modellare dal sistema, attraverso scuole e università, per essere la rotella di un ingranaggio, scambiando tempo per denaro, non è una scelta vincente come forse lo era 30 o 40 anni fa, perché ci rende “facilmente sostituibili“, in un mondo dove trovare qualcuno che sappia fare un lavoro standard, con procedure standard, è sempre più facile ed economico.

Essere artisti, rompere gli schemi, fare un lavoro (qualsiasi esso sia), portare avanti un’idea, con piacere e creatività è la soluzione. Tutti possiamo farlo, non è detto che tutti ci riescano subito, ma non arrendersi e continuare a provarci aumenta le nostre possibilità di riuscire a non passare il resto della nostra vita facendo un lavoro che non ci piace, sottopagato e precario.

Confucio disse: “Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua“. Io non farei neanche per 5 minuti un lavoro “opprimente” per la mia anima, mi sono “inventato” un lavoro che amo, l’ho fatto per due volte, senza mai cedere alla tentazione, nonostante i problemi, di scambiare il mio tempo per denaro in un’attività che non mi piacesse, anche nei momenti più difficili. Consiglio sinceramente la lettura di “Quel Pollo di Icaro” e degli altri libri di Seth Godin.

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