Ayurveda: conoscenza rivelata della longevità

Dhanvantari, il dio dell'Ayurveda
Dhanvantari, il dio dell’Ayurveda – Foto: flickr.com
La prima volta che mi sono imbattuto nel termine ayurveda, ed in tutto quello che significa per il popolo indiano, è stato negli scritti di Tiziano Terzani ed in particolare nel libro “Un altro giro di giostra“, quando ha girato il mondo alla ricerca di un rimedio alternativo al suo “malanno” dopo essersi sottoposto ai trattamenti ufficiali degli “aggiustatori” occidentali.

L’ayurveda è, in parole semplici, la medicina tradizionale indiana che ha origini antichissime, i primi documenti scritti risalgono infatti al 450 a.C. ma è opinione comune la diffusione orale è iniziata molto prima. Letteralmente in sanscrito significa “conoscenza rivelata” (veda) della “durata della vita” (ayur).

A differenza della medicina occidentale, l’ayurveda non focalizza gli sforzi nella forsennata cura del sintomo ma tenta di lavorare sulla causa del malanno (squilibrio). La terapia infatti è focalizzata al riequilibrio dei dosha (energie vitali), ed è diversa per tipologia da persona a persona anche se affette dalla stessa patologia.

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Nonostante la mia filosofia riguardo alla salute sia pienamente riassumibile in questa citazione di Ippocrate “fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“, non credo che mi rivolgerei all’ayurveda per la cura di una qualsiasi malattia, farei tesoro invece dei suoi insegnamenti millenari per vivere una vita più autentica, più equilibrata e più sana a livello di corpo, mente ed anima.

In conclusione credo che come civiltà occidentale è nostro dovere far affidamento sui progressi scientifici e tecnologici fatti dalla nostra società in tutti gli ambiti della nostra vita (fino a quando questi non siano “pilotati” da interessi economici e non siano dannosi per la salute umana e/o per l’ambiente) ma allo stesso tempo dobbiamo far tesoro delle antiche conoscenze e dalla saggezza di popoli (orientali, ma non solo) che hanno saputo mantenere intatte e genuine le proprie tradizioni fin dall’antichità.

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