Ci vorrebbero 4 “Terre” e mezzo se tutti volessimo vivere come gli americani!

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Possiamo vivere nell’abbondanza! Tutti! Ma lo spreco non è sostenibile! Ogni essere umano su questo pianeta ha infatti a disposizione ben 4,4 acri di terreno biologicamente produttivo, pari a quasi due ettari (1,8 per la precisione). Inconprensibilmente però ne consumiamo 6,7 ma nonostante ciò il 12% della popolazione mondiale (oltre 840 milioni di esseri umani; fonte ansa.it/FAO, ottobre 2013) soffre la fame mentre oltre tre miliardi di persone sono sotto la soglia di povertà, vivono cioè con meno di due dollari e mezzo al giorno (fonte focus.it, settembre 2013).

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Ma allora dove finisce tutta questa ricchezza? La risposta è semplice: l’1% della popolazione mondiale possiede il 46% della ricchezza (fonte huffingtonpost.com, ottobre 2013). Ma il punto non è questo, o meglio non solo. Il problema sono anche gli sprechi e l’ecosostenibilità della nostra economia e più in generale di tutto il “sistema umanità“. Infatti quest’anno abbiamo consumato le risorse prodotte dal pianeta entro il 20 agosto e da allora siamo in “overshooting” (praticamente consumiamo più di quello che produciamo).

La prima volta che è successo nella storia dell’umanità è nel 1970, da allora la soglia di superamento del “bilancio ecologico” del pianeta ha sempre anticipato i tempi, nel 1980 succedeva nella prima settimana di dicembre, nel 2000 all’inizio di ottobre. Purtroppo però questo pare non interessare nessuno, o quasi. Anzi c’è chi pensa, e dice (prostituzione intellettuale?), che queste sono tutte frottole e che le risorse del pianeta (sebbene finite) esistono in una quantità tale che possono considerarsi infinite… follia?

Ma cosa possiamo fare?

Siamo impotenti di fronte a tutto ciò? Assolutamente no! Noi siamo la causa di tutto e quindi un nostro “cambiamento” nel modo di vivere e di consumare potrebbe veramente invertire questa tendenza.

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Come agire? Nel nostro piccolo possiamo fare molto. Consumiamo meno e soprattutto non sprechiamo! È possibile mantenendo lo stesso tenore di vita. Spendiamo meglio, a “chilometro zero”, ignorando la pubblicità; consumiamo meno energia, 1 o 2 gradi in meno sul termostato in inverno non ci cambiano la vita; chiudiamo il rubinetto quando ci laviamo i denti; camminiamo a piedi il più possibile. Ma non è solo questo, le piccole azioni che possiamo fare sono tantissime.

Vi lascio con una interessantissima infografica prodotta da International Business Guide, da cui ho tratto ispirazione per questo breve articolo. Troverete illustrati graficamente i dati che vi ho riportato sopra ed altre interessanti ma allarmanti statistiche.

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