Google: Market Android troppo esposto a software contraffatto

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Uno dei maggiori problemi dei videogiochi su dispositivo mobile è la pirateria. Gli sviluppatori di videogiochi combattono tenacemente contro le versioni “contraffatte” dei loro videogiochi, che appaiono quasi istantaneamente, diventando molto difficile per gli utenti finale distinguere l’originale dalla copia contraffatta.

Per cercare di mettere al sicuro gli utenti, e per preservare il diritto d’autore, Google ha provveduto a eliminare questi elementi contraffatti, ma anche quelli originali, dal Market Android, con evidente disappunto degli sviluppatori legittimi dei giochi. In molti casi chi copia un software di successo, e che viene distribuito a pagamento, non fa altro che posizionarlo nel Market in versione free, aggiungendo la pubblicità così da guadagnare ed al contempo danneggiando l’immagine e la proprietà intellettuale dell’autore originale.

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La proliferazione di software non controllato non è un problema unicamente per il lavoro degli sviluppatori, ma anche degli utenti, che si trovano a scaricare applicazioni che appaiono come originali, ma che potrebbero contenere codice malevolo, come è stato reso noto nelle ultime settimane, durante le quali Google ha dovuto eliminare una 50 di applicazioni che nascondevano malware. In una situazione del genere, come detto, gli sviluppatori biasimano il comportamento di Google.

La motivazione è molto semplice, secondo loro il Market è troppo aperto, ed inserire applicazioni è troppo semplice visto che non passano su un inconsistente sistema di screening approvativo (al contrario di quello che accade per iTunes App Store ed Apple App Store dove il controllo è rigorosissimo).

Inoltre, Google è ritenuto anche troppo lento nell’attivarsi nei casi di semplice infrangimento di copyright che peraltro non danneggia chi ha copiato, mantenuto perfettamente libero di continuare a pubblicare sul Market Android. Tuttavia, la reazione blanda di Google non è un problema unicamente suo.

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Nonostante l’appena riportata rigidità del sistema Apple, le copie non autorizzate di software più famoso appaiono anche negli app Store, ed esattamente come Google, Apple non è pronta a venire incontro alle segnalazioni dei programmatori. Le contromisure al momento consistono nella cancellazione del software non gradito, ed anche al blocco di successive pubblicazioni da parte dell’autore sanzionato. Speriamo che questa polemica, almeno, eviti il diffondersi id nuove minacce per dispositivi mobili.

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