La spada rossa – di Piers Anthony

La spada rossa è un romanzo a metà tra fantasy e fantascienza, pubblicato nel 1982 e scritto da Piers Anthony, autore estremamente noto nell’ambito della letteratura fantasy e S/F, cui ha contribuito in modo particolare tra gli anni ’60 e ’90.

spada rossa

Foto via: flickr.com


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La trama

L’ambientazione, cosa evidente fin dalle prime righe, è una particolare ucronia (linko direttamente a wikipedia chiunque non abbia ben chiaro il significato del termine); in particolare, ci troviamo in una versione della Terra in cui gli elementi fantastici del folklore mondiale sono reali – magia, spiriti, creature mitologiche e via dicendo sono elementi reali e quotidiani.
In un’India intrisa di questo magico materialismo, il giovane principe Mym, nella tradizione della migliore favola popolare indiana, fugge dal suo ruolo regale, schiacciato dal peso della responsabilità oltre che dall’imbarazzo di quelli che il nobile considera essere degli handicap insormontabili, primo tra tutti la sua balbuzie.
Partendo dalla sua fuga, Mym incontra una serie di straodinari personaggi e vive una quantità di vicende che, pur se uno più eclatante dell’altro, non sono che l’anticamera alla vera svolta degli eventi: al giovane principe, infatti, verrà offerta la possibilità di diventare niente di meno che l’Incarnazione della Guerra!

In breve, Mym si troverà a scoprire meccanismi arcani che regolano le leggi dell’intero universo, comprendendo che sulle sue spalle verrà a trovarsi la responsabilità del futuro di tutta l’umanità.

Un mix di generi

La prima cosa che colpisce, sia sul piano stilistico che di contenuti, nella lettura de La spada rossa, è l’intelligente e capace miscela che l’autore ottiene mischiando elementi tradizionali del genere fantastico a terminologie e ragionamenti modernissimi e degni della miglior fantascienza; benchè il mondo in cui vivono i personaggi sia intriso di magia, percorso da djinn e spettri, pure c’è chiara consapevolezza della tecnologia atomica così come di quella elettronica.
Inoltre i personaggi, ed è una cosa che personalmente ho molto apprezzato, sanno ragionare in modo coerente e realistico: le loro scelte sono ben ponderate e si basano sulla logica, senza mai apparire assurde o fuori contesto. Al mix di elementi per così dire “tradizionali”, Anthony aggiunge una dose perfettamente calcolata di misticismo, filosofia e psicologia introspettiva – i simbolismi nel racconto si sprecano, e devo ammettere che è facile uscirne incuriositi e desiderosi di approfondire di più.
Per esempio, ricorre in continuazione un riferimento al “Libro dei cinque anelli“, testo giapponese destinato all’apprendimento dell’arte della guerra, ma che viene in questo caso visto come un’utile guida alla risoluzione di molti problemi esistenziali. Ammetto che dopo aver letto La spada rossa, vorrei proprio riuscire a metterci le mani sopra!

Potrei fare altri esempi, ma li lascio al lettore che vi si avventurerà.

La saga delle incarnazioni

Questo libro, come molti altri che ho recensito e recensirò, non l’ho “cercato”; l’ho invece trovato, inciampandoci sopra durante uno dei miei raid tra le bancarelle di offerte.
Faccio questa specificazione perchè in questo cosa, come in molti altri, ci troviamo di fronte a una saga ingiustamente poco nota in Italia, difficile da completare in quanto fondamentalmente irreperibile nei canali convenzionali, come spesso accade per la letteratura “non mainstream” nel nostro paese.

La spada rossa, ho scoperto dopo averlo letto, è il quarto volume di una saga composta da otto romanzi, la “Saga delle incarnazioni immortali”. Il lato positivo è che la storia è autonoma e gestita così bene, da non dare assolutamente l’idea di far parte di una serie.
Il lato negativo è che ora vorrei tutti i volumi, ma sarà un’impresa disperata metterli insieme.

L’autore

Qui incontriamo una nota interessante.
L’autore del romanzo è Piers Anthony che, come accennavo a inizio articolo, è un autore di una certa rilevanza nell’ambiente: facendovi un giro sulla rete potrete scoprire che ha al suo attivo una produzione a dir poco prolifica.
Ora, devo ammettere che di tale autore, anni fa, avevo già letto un altro romanzo – stavolta un’opera puramente fantascientifica, “Il gioco del tiranno”, che fa parte di un’altra saga.
E devo ammettere che quel romanzo non mi piacque molto: era scientificamente pieno di inesattezze, i personaggi mi erano parsi assolutamente poco credibili, e sembrava più un romanzetto per adulti che altro, con scene di effusioni dettagliatamente descritte ogni due pagine.
Quando ho messo le mani su La spada rossa, ne consegue, ero a dir poco scettico. Beh, sono contento di averlo fatto.

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In particolare, consiglio di fare lo stesso agli appassionati di fantasy e/o fantascienza ma anche a chi, pur non essendo vicino al genere, è interessato all’argomento dell’automiglioramento che, in sostanza, è il tema portante di tutta la storia.

In sostanza, un’opera più che gradevole e particolarmente utile a chiunque si ponga la domanda:
“Faccio quello che posso per essere al mio meglio?”

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