Oltre metà degli smartphone non è protetto da Passcode!

La colpa è tua! Questo quanto saltato fuori da un sondaggio condotto da Confident Technogies. A quanto pare più della meta degli intervistati hanno dichiarato di non essere preoccupato da questioni di sicurezza, non al punto di disturbarsi ogni volta che devono sbloccare il loro smartphone.

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La fiducia nel prossimo è encomiabile soprattutto considerando che la metà della metà utilizza lo smartphone per operazioni bancarie e finanziarie. Il problema, come solleva John Paul Titlow, è che lo smartphone non è solo un crogiolo di vita privata e informazioni confidenziali, ma spesso viene utilizzato contemporaneamente anche per lavoro (pensa alle email di lavoro).

In uno scenario del mondo del lavoro dove, in parte per un sistema di comunicazione onnipresente come il web, il confine fra vita privata e vita lavorativa va sfumando sempre di più, parafrasando Titlow, questo comporta un rischio non solo per la sicurezza privata, ma per la sicurezza delle aziende per cui lavoriamo o che possediamo.

Sembra che la sicurezza mobile sarà un campo sempre più attivo nei prossimi anni, ma il problema vero è convincere gli utenti a preoccuparsene. Chi ricorda gli anni ’90 saprà che all’inizio la questione dei virus era limitata a infezione più o meno circoscritte, sa che per anni la maggior parte degli utenti si è rifiutata di preoccuparsi della sicurezza e sa che questo ha reso fiorente la produzione di malware.

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La storia non sempre si ripete, ma le coincidenze sono tante. Staremo a vedere se gli utenti impareranno dai loro errori o consentiranno alla storia di rivedere ancora una volta gli stessi errori.

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