Il gioco dello scarabeo consiste nel formare parole complete e sensate disponendole su una scacchiera 17×17 sia orizzontalmente che verticalmente, intersecandole fra di loro esattamente come in un comune cruciverba.
Si hanno a disposizione 130 pedine su ognuna delle quali c’è una lettera dell’alfabeto italiano ed un numero, e due scarabei (jolly) che possono valere una lettera qualsiasi. Si procede scrivendo parole a turno, formate da massimo 8 lettere, e ponendole sulla scachhiera, il primo giocatore mette la prima parola nel centro della scacchiera e di seguito gli altri scrivono le altre parole che devono essere necessariamente collegate alla prima almeno per una lettera. Il punteggio viene calcolato sommando il numero (valore) che c’è su ogni lettera (salvo eventuali modificatori, tipo caselle speciali, o parole di 6, 7, 8 lettere).
Quando inizio a giocare e ho sul mio leggio le otto lettere la mia mente vaga alla ricerca della parola, lo sguardo si perde fra scacchiera e leggio e le possibili combinazioni prendono forma mentre le mie mani continuano a scambiare il postro delle pedine-lettere sul supporto, ogni parola, ogni sillaba si unisce ad un ricordo ad un’esperienza vissuta in qualche modo collegata alla parola, cerco parole in relazione ai miei sogni ed alle mie esperienze, cerco di tornare con la mente all’ultima pagina dell’ultimo libro che ho letto o che sto leggendo, quei due minuti che la clessidra scandisce inesorabilmente e regolarmente sembrano infiniti… quando trovo la parola che in quel momento cerco, magari ne ho altre, ma quando trovo quella e poi la ripongo sulla scacchiera incrocio lo sguardo dei miei amici-concorrenti e cerco lo stupore nei loro occhi e se lo trovo questo vale più di mille punti, più di mille partite vinte… vale una partita a scarabeo!
Pubblicato originariamente su ciao.it il 07/02/2006