Dopo mesi di minacce Yahoo e Facebook arrivano ai ferri corti. Scoppia una nuova guerra delle licenze. A dirimere il contenzioso sui 10 brevetti la corte federale di San Jose, California. Ma se si guarda oltre la superficie, i fatti rivelano qualcosa di inedito dietro le accuse mosse dalla società di Sunnyvale. Più che di scontro dovremmo parlare di accordo forzato. Vediamo perché.
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Sul piatto una fetta del futuro di Facebook. Da una parte Yahoo che lamenta la violazione di 10 brevetti relativi a 5 categorie di funzioni: pubblicità (2 licenze), privacy dell’utente (2 licenze), personalizzazione dell’utente (2 licenze), social networking (1 licenza) e messaggistica (1 licenza). Dall’altra Menlo Park che vede a rischio settori del suo core business e legge, nella mossa Yahoo, un abile tentativo di rinsaldare i suoi disastrati bilanci.
Volendo semplificare ulteriormente la questione, i 10 nodi del contendere riguardano due macro-categorie: pubblicità e interazione utente. Tradotto in pratica, ambiti essenziali del successo finanziario di Facebook (non dimentichiamo l’annunciato avvicinarsi dell’opa). I profitti prodotti dalla pubblicità ammontano, secondo i dati del 2011, all’85% del miliardo di dollari fatturato da FB. Cifre confermate dai bilanci del 2009 e 2010 (in cui la percentuale delle entrare addotte dalla pubblicità corrispondono al 98 e al 95% del totale). Se fosse riconosciuta a Yahoo la proprietà delle 4 tecnologie sperimentate, si tratterebbe di acquisire una buona parte dei lauti proventi del social network.
Secondo capitolo, l’interazione utente. Anche qui sarebbero compromesse l’autenticità di alcune funzionalità basilari del social network: il controllo su chi può avere accesso alle informazioni e contenuti dell’utente e la possibilità di comunicare tra user.
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Cosa c’è di diverso allora con la battaglia combattuta da Apple con Samsung e Motorola? L’obiettivo di Yahoo non è la chiusura di Facebook attraverso un’ingiunzione del tribunale. Piuttosto giocarsi la carta delle licenze per raggiungere un accordo con i vertici di FB. Infatti, delle molte armi a sua disposizione, Yahoo ha selezionato i 10 grimaldelli più robusti per tentare un consistente attacco al futuro di Facebook. Strategia vincente? Lo vedremo nei prossimi mesi.
Via: theverge.com
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