Zero Hour: una serie assolutamente da vedere

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Ci sono più cose in cielo ed in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia“; questa citazione, tratta da Amleto, l’ho trovata negli ultimi tempi in parecchi libri, film e serie che ho avuto l’opportunità di leggere/vedere. Zero Hour finisce con questa citazione.

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La serie è composta di 13 episodi, il pilota e altri 12, uno per ogni ora dell’orologio o, se preferite, uno per ogni apostolo di Gesù. La trama è molto avvincente quanto intricata, Hank (interpretato da Anthony Edwards) è il direttore di una rivista, Modern Skeptic, specializzata nello sfatare fenomeni paranormali come Ufo, Bigfoot, Triangolo delle Bermuda e altri strani misteri che da sempre hanno affascinato l’umanità.

Il protagonista si trova però, suo malgrado, coinvolto in una serie di astrusi eventi conseguiti al misterioso rapimento della moglie nel suo negozio di orologi. Passo dopo passo Hank capisce di essersi cacciato in una cospirazione globale, iniziata parecchio addietro nel tempo, (in cui sembrano implicati i nazisti, i rosacroce ed una misteriosa setta massonico-religiosa) molto più grande e complicata di lui. Questo suo entusiasmante quanto complicato percorso lo porta a scoprire verità nascoste su se stesso, sulle persone a lui care e sulle sorti dell’intera umanità, pare infatti che l’Apocalisse sia iniziata.

La trama è piena di riferimenti religiosi, biblici e numerologie mistiche e la storia si snoda avvincente come nei romanzi di Dan Brown.

Non proseguo nel descrivervi la trama, né nello svelarvi gli altri personaggi, perché rovinerei il piacere di seguire la storia a quanti fossero intenzionati a vedere la serie, continuerò però con alcune considerazioni personali.

Hank è un cinico osservatore del mondo, il suo lavoro è smontare i fenomeni paranormali con la ragione (un debunker, che però a differenza di questi vive la sua vita con estrema onestà intellettuale e correttezza), mi è parso di vedere in lui e nella sua rivista l’atteggiamento di quella parte dell’umanità che non crede in una cosa finché non vede (o finché una fonte di informazione “ufficiale” non dice che una cosa è vera), ma che allo stesso tempo è in continua ricerca della verità.

Durante il suo viaggio si imbatte progressivamente in eventi che sempre più in profondità minano le sue convinzioni conducendolo quasi sull’orlo della pazzia, ma poi spinto da una forza ininspiegabile riesce ad andare avanti risolvendo ogni mistero e raggiungendo una sorta di consapevolezza più “elevata”

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Zero Hour è una di quelle serie televisive che ultimamente stanno approfondendo temi spirituali e religiosi in modo inconsueto, in particolare sento di poterla accostare a Touch e Da Vinci’s Demons (ma sicuramente saprete consigliarmene altre che non ho avuto modo di conoscere) come affinità degli argomenti trattati, anche se in realtà il genere e lo stile sono totalmente diversi in ognuna di queste. La consiglio a tutti, in particolare agli appassionati di misteri e a tutti gli scettici di questo mondo. Purtroppo, come spesso accade alle cose di qualità, la serie non ha avuto molto successo negli USA e non è prevista una seconda serie, cosa però che a mio avviso dona ancora più valore alle tredici puntate prodotte!

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