Le 20 cose sbagliate di Maleficent

Maleficent, l’ultima grande produzione Disney, attualmente ancora nelle sale, ha fatto e sta facendo molto parlare di sé.

maleficent-locandina-italiana Il film, diretto da Robert Stromberg, è interpretato e parzialmente prodotto da Angelina Jolie; su di esso si è fatto un battage pubblicitario enorme, tante speculazioni e molte aspettative.
Alla fine, più per caso che per altro, sono andato a vederlo; la mia aspettativa iniziale era “Mah, sembra interessante, l’incipit potrebbre promettere bene, nel peggiore dei casi sarà così così.”

Sbagliavo.
Effettivamente, il concept di base è buono; per chi non lo sapesse, Maleficent riprende il vecchio, grande classico Disney “La bella addormentata nel bosco” e lo ripropone dalla prospettiva di Malefica, la cattiva della storia originale.
Quello che mi aspettavo, dunque, era una nuova versione degli eventi, magari più vicina alla favola originale, con dei risvolti psicologici interesanti.
Invece… Non è andata così.
Era brutto. Molto brutto.
Talmente brutto che, arrivati a metà film, ha iniziato a farmi male l’anima.
E queste sono le venti ragioni per cui ho sofferto; venti cose SBAGLIATE nel film Maleficent.

ATTENZIONE! La seguente lista può contenere spoiler, fermo restando che, se vi aspettate colpi di scena da un film così, allora il problema è serio.
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1. Scene a caso

Problema primario e ricorrente di tutto il film, da qui dipende tutto il resto; fondamentalmente, Maleficent è un’initerrotta sequenza di scene a caso. Non c’è NESSUNA coerenza logica tra le varie azioni dei personaggi, la trama è un patchwork di scene sconnesse; vediamo personaggi inutili fare cose inutili, e poi cambiare improvvisamente atteggiamenti senza motivo.
Ho pensato a una moltitudine di esempi, ma il problema è che, fondamentalmente, l’intero film è così, scena per scena. Totale, completa, mancanza di qualsiasi coerenza logica.
E nessuno scopo.

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2. Chiamate le assistenti sociali!

A un certo punto del film, senza una precisa ragione e senza molto senso, re Stefano, il padre della bella addormentata, dopo che Malefica ha lanciato la sua maledizione, affida la piccola Aurora alle tre fate madrine. Questa scelta è stata fatta, ovviamente, per seguire, almeno in parte, il cartone originale. Ok.
Solo che nel film cambiano le premesse rispetto al cartone e *PUFF* la cosa, sopresa, non ha più senso.
Le tre fatine – di cui parleremo ancora – prendono dunque la bambina, rivelandosi, da subito, totalmente impreparate a prendersene cura; non conoscono nulla degli umani, e mostrano il più totale disinteresse nei di lei confronti. Si susseguono così varie sequenze in cui il disprezzo per queste tre mentecatte va salendo vertiginosamente.

3. Personaggi inutili

Il film è pieno di personaggi inutili.
Dico seriamente: una moltitudine di personaggi che non fanno o dicono praticamente nulla di significativo; alcuni sono “necessari” alla trama – fermo restando che la trama non ha senso nè scopo, consiste, come ho detto, di scene che si susseguono a caso.
Tra i tanti personaggi inutili, abbiamo l’inutile re iniziale, l’inutile madre della bella addormentata, gli inutili soldati del re, le inutili fatine e via dicendo.
In sostanza, gli unici personaggi che davvero hanno un ruolo nella storia sono Malefica, Stefano e Fosco, il corvo di Malefica.
E no, non ho dimenticato Aurora. Lei è la più inutile di tutti. Fondamentalmente, l’hanno messa per dovere contrattuale.

4. Re Stefano, pericoloso psicopatico!

Uno dei tanti elementi del concept originale che potevano sfociare in cose molto, ma molto interessanti, era il conflitto psicologico tra Malefica e re Stefano. Inizialmente poteva essere una cosa davvero coinvolgente.
Peccato che, da qualche parte, abili sceneggiatori sono riusciti a prendere uno spunto così affascinante e a rovinarlo irrimediabilmente.
Stefano, di fatto, diventa qui uno psicotico senza limiti: ogni 5 minuti di film cambia radicalmente e senza ragione atteggiamenti e modi di fare, esasperando la già presente aria di totale casualità degli eventi nella pellicola.
“Ti amo, Malefica!”, “Ti odio, Malefica!” “Ti prego, salva mia figlia, rinuncio a tutto per lei!”, “Mia figlia chi? Cosa? Che mi importa di lei?”
Giuro, da un momento all’altro mi aspettavo un’infermiera gentile che dicesse: “Maestà, le vostre pilloline rosa, oggi non le avete prese!”

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5. Dialoghi inutili e noiosi.

Qui si va sul semplice.
Tutti i dialoghi del film sono assolutamente prevedibili, dalla prima all’ultima parola; sono noiosi, e spesso inutili – tanto per cambiare.
Per lo più, sembrano scene girate perchè non puoi pagare così tanto degli attori e non farli parlare. E questo contribuisce sempre più all’atmosfera da “Ehi, siamo qui per fare un film! Ok, cosa dobbiamo fare? Boh, voi fate e dite cose, io intanto filmo.”

6. Trappole inutili

Sorprendente quanto l’aggettivo “inutile” stia uscendo fuori qui, eh? Comunque…
A un certo punto, nel reparto sceneggiatura hanno avuto una brillante idea: hanno detto “Ehi, facciamo una cosa speculare! Malefica difende il regno delle fate con un roveto enorme, e Stefano fa lo stesso con il suo castello!”
Ok.
Ora, questa cosa è talmente sbagliata che non so da dove cominciare e, solo su questa faccenda ci sarebbe da scrivere un intero articolo per quanto è insensata. Ma facendo un sunto:
Da una parte abbiamo Malefica che, per difendere il suo regno, popolato da enormi uomini albero, giganteschi vermi di terra, bestie magiche di ogni foggia e misura, eccetera eccetera… ecco che lei erge un roveto. Perchè? Mah! Mistero. Ma va bene, vogliamo anche andarle incontro; in fondo, anche nel racconto originale c’era la barriera di spine… certo, in quel caso era per barricare il castello della bella addormentata, ma… ok, facciamo finta di niente.
Ma ecco che anche Stefano crea una trappola (senza un vero motivo) e convoca i migliori fabbri del paese, richiedendo loro un impegno di più di quindici anni… per creare:
A. Un enorme roveto di ferro in alcuni corridoi del castello. Sì, cioè. Uhm. Ok.
B. Una rete in maglie di ferro. Sedici anni per farla, lavorando a ritmi ossessivi giorno e notte. Ok. Bei fabbri lì, eh?

7. Il gladiatore!

A un certo punto c’è stata una scena in cui non sapevo se ridere o piangere.
Un duello inutile al centro di un cerchio di scudi a torre, e i guerrieri intorno che, senza motivo, iniziano a battere ritmicamente gli scudi a terra. Giuro, mi aspettavo di sentir gridare, a ritmo “Ispanico! Ispanico! Ispanico!”
Una scena che, da sola, avrebbe rovinato questo film anche se fosse stato bello.

8. Amore a prima vista…

E incredibile ma vero, qui sono riusciti a rendere l’innamoramento a prima vista ancora più patetico che nei cartoni degli anni ’50.
Almeno lì c’era la magia del musical che, in qualche modo, sopperiva a tutti gli scambi emotivi del caso.
Qui invece abbiamo questi due giovani che si incontrano e così, a caso, ciao ti amo.

9. Le fate: peggiori traditrici di sempre!

Le tre fate madrine “buone”, ve le ricordate? Sono più o meno le stesse del cartone, quella rossa, quella verde e quella blu, anche se i loro nomi sono totalmente ininfluenti.
Bene, ci sono anche qui, solo che ci sono due cose da considerare. La prima è che sono, a voler essere buoni, vittime di gravissimi ed evidenti problemi mentali, ma non in modo divertente.
La seconda è che sono delle traditrici, delle pessime traditrici.
Fondamentalmente, la cosa è questa: per mezzo film, gli umani danno la caccia alle fate, determinati a ucciderle perchè… beh, non c’è un motivo, lo fanno e basta. Comunque, dopo mezz’ora di guerra e odio, ecco che, senza nessuna, nessunissima ragione, diventano sottomesse servitrici del re umano. Che le insulta e le umilia, e loro ancora, senza NESSUNA ragione, gli obbediscono ciecamente, agendo in aperto tradimento contro il mondo delle fate. Ma così, a caso.

10. Che fine ha fatto il terzo dono?

Nella favola, una parte importante è giocata dai “regali” delle fate madrine. Nella favola, come nel film, due fate “buone” elargiscono i loro doni ad Aurora ma, prima che la terza possa fare il suo dono, interviene Malefica che lancia il suo maleficio.
Accade però che, nella favola, andatasene la strega cattiva, la terza fata usa il suo dono per “modificare” la maledizione, per fare sì che Aurora non muoia, ma semplicemente si addormenti; nel film, viceversa, dopo che Malefica se ne va…
Niente. Si dimenticano tutti del terzo dono. La fatina verde è furba, e se ne va dal battesimo senza regalare un cavolo.
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11. La guerra più inutile.

Parte della trama si regge su questa atroce guerra tra uomini e fate. Guerra scatenata da… dal… dalla. Uhm. Sapete cosa? Da niente. Non c’è nessun motivo: non c’è una contesa territoriale, un tesoro, una vendetta da saldare… niente.
Fondamentalmente, umani e fate combattono perchè cose a caso.

12. La strega picchiatrice

Malefica è la fata/strega/quel che sia più forte del mondo; è lì che con una mano scatena tornado, crea terremoti, anima montagne e spazza via interi eserciti…
Poi incontra l’esercito del re, tutti uomini armati di ferro che, come viene spiegato da subito, è per lei velenoso, e lei usa il suo sortilegio più potente: la pioggia di ceffoni.
Malefica – e sono letterale – si lancia in mezzo alle schiere nemiche, prendendo i nemici a calci, pugni e schiaffi. Sì.

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13. Le ambizioni di Aurora

Aurora, la bella addormentata, che ricordiamo in questo film essere un personaggio inutile, passa sedici anni nel niente, con l’unica compagnia di tre malate di mente, e la sua unica ambizione, scopriamo quando cresce, è…
Nessuna. Stare con la fata madrina, ma così.
In sostanza, è l’UNICA principessa Disney mai esistita con meno aspirazioni e stimoli intellettuali di biancaneve e cenerentola.

14. No, vi prego: CATWOMAN no!

In una scena del film, Malefica combatte, sempre a calci e pugni, indossando la tuta di pelle di catwoman. Non è una battuta, non sto parafrasando. Sono serio.
E da qualche parte, Halle Berry tira un sospiro di sollievo: non sarà lei, ora, la catwoman più imbarazzante di sempre.

15. Origini o modernizzazione? Nessuna delle due.

Sviluppando il concept originale, così tanto promettente, la Disney aveva due scelte: un remake del loro cartoon, modernizzato e aggiornato, “migliorato” insomma, oppure avvicinarsi alle atmosfere cupe e psicologicamente più pregne della favola originale (molto  più forte della versione nota).
A quanto pare, hanno optato per la scelta C: nessuna delle due, di nuovo, facciamo cose a caso.

16. Il principesso azzurro

Il principe Filippo ve lo ricordate? Nel cartone Disney, era un personaggio piuttosto piatto, ma serviva più o meno a qualcosa: era a lui che le fate si affidavano per salvare Aurora, e fornito di scudo e spada magiche lo mandavano a combattere contro il roveto e contro Malefica nella sua memorabile versione dragonesca.
Qui, viceversa, Filippo è un ragazzino che peserà 35 chili compreso il cavallo, armato solo di due o tre frasi a caso, che non ha la minima rilevanza ai fini della storia e che si rivela immediatamente il più imbarazzante principe mai sfornato dalla Disney.

17. Alice in Wonderland

È dai tempi del vergognoso Alice in Wonderland di Tim Burton che non mi sentivo così a disagio al cinema.
Dato che sono entrambi Disney e che fondamentalmente sono orribili per ragioni analoghe, non potevo non menzionare qui la cosa.

18. Allergia al ferro che va e viene

Come detto, il ferro è il punto debole di Malefica e, in generale, delle creature fatate. Così dovrebbe essere, almeno.
Se non che, vediamo questa allergia andare a singhiozzo per tutto il film: una scena prima, Malefica quasi sviene per essersi vagamente avvicinata a un elmo per terra.
Cinque minuti dopo, la vediamo con UNA CATENA DI FERRO AVVINGHIATA ALLA CAVGLIA andarsene volando, con abbastanza forza da prendere a pugni un’altra dozzina di nemici.
Indimenticabile la scena in cui, con la massima disinvoltura, afferra una catena di ferro a mani nude e la butta per aria, come niente fosse.

19. Il finale

Il finale del film tiene fede a tutto il resto: un trionfo di inutilità.
Dopo una storia senza capo nè coda, alla fine, improvvisamente, tutti sembrano felici e contenti, anche se non è chiaro il perchè.
Il fatto che ci sia stata una carneficin sembra non importare a nessuno e, senza nessunissima ragione, Aurora viene incoronata regina degli umani E delle fate. Così, a caso.
Che poi, il tutto sarebbe stato tanto, ma tanto meno doloroso, senza l’orribile monologo conclusivo.

20. Tanti minuti pieni di NIENTE

Ho idea che, a fine lavorazione, il signor Stromberg si sia trovato con un minutaggio troppo risicato, e abbia deciso di filmare, e inserire in post produzione, tutto quello che potevano.
Il film, già inutile di suo, è un tripudio di scene scollegate dal resto della storia, e di intere sequenze a caso che sembrano esserci solo per aumentare il minutaggio.
Come non dimenticare la sequenza in cui, senza ragione, Malefica si diletta a far piovere nella casa delle fate, e il patetico litigio che si scatena tra queste?
Per lo più, molte scene avrebbero potuto essere sostituite da una scimmietta ballerina, e non si sarebbe sentita molta differenza.

0 Risposte a “Le 20 cose sbagliate di Maleficent”

  1. Non mi sembrano 20 buoni motivi per definire un film scadente. Per me è stata un’ottima produzione: non ho scollato gli occhi un attimo dallo schermo. Bellissimo significato, dialoghi curati, scenografia perfetta, un’ Angelina Jolue magistrale.

    Poi è questione di gusti, ovviamente. Io non mi permetterei mai di dire ad un film “è orrendo”, ma direi piuttosto “PER ME è orrendo”.

    Ovviamente nel tuo caso credo e spero sia sottointeso.

    Saluti

    1. Caro Stefano, premetto che, lo ammetto, sono un monumento all’arroganza, e non riesco a modificare questo tratto del mio carattere. Tolto questo, il problema qui non lo pongo sui gusti personali.
      Io parlo di tecnica cinematografica vera e propria.
      Ti faccio un esempio: Kubrick è stato indubbiamente un grandissimo regista e i suoi lavori hanno lasciato il segno; ciononostante, a ME non piace il genere, perchè lo trovo noioso. Non dico – e non dirò MAI – che Kubrick non era un bravo regista; in questo caso, sì, sono gusti personali.
      Ma nel caso di Maleficent, il problema è altrove: ok, la Jolie è bella e brava, ok, gli effetti speciali sono magnifici e sì, certo, alcuni elementi, presi a se stanti, sono affascinanti, foniscono buoni spunti. Il problema è che tutte queste cose sono messe insieme a casaccio, in modo inorganico: la sceneggiatura è completamente priva di qualsiasi filo conduttore logico, manca coerenza tra le varie sequenze, ogni cinque minuti sembra cambiare l’obiettivo del film e, di fatto, le scene si svolgono praticamente a caso.
      Quindi, fermo restando che TUTTI i punti da te sollevati sono giusti, ti faccio notare questo:
      immagina di prendere un’eccellente orchestra sinfonica; i vari musicisti iniziano a suonare, con esecuzione MAGISTRALE, pezzi storici e magnifici. Solo che il contrabbasso suona la Turandot, il violoncello va con il barbiere di Siviglia, il clarinetto si accorda sull’Aida e via dicendo.
      Ecco, è di questo che sto parlando.

      E a prescindere da tutto, anche se il film fosse stato perfetto, la sola scena con la tuta di Catwoman basterebbe a renderlo imbarazzante.

  2. Paradossalmente fai venire voglia di vederlo, per il gusto di farsi quattro risate su questo disastro, ma aspetterò passi in tv 😛

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