ASUS PadFone [recensione]

Asus PadFone

Uno dei prodotti più innovativi degli ultimi (due?) anni è sicuramente l’ASUS PadFone, il dispositivo 3-in-1 che unisce le recenti “mode” di smartphone e tablet senza tralasciare l’utilità di un notebook.

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Singolarmente nessuno dei “pezzi” del PadFone porta novità al panorama tecnologico internazionale, forse neanche in complesso, ma la possibilità di inserire il proprio smartphone in una “dock-schermo” per farlo diventare un tablet e a sua volta il tablet in una “dock-tastiera” per farlo diventare un notebook è sicuramente una cosa a cui pochi avevano pensato e se pure qualcuno ci aveva pensato solo ASUS ha avuto il coraggio (follia?) di proporre un prodotto così.

Che l’ASUS PadFone abbia successo o meno non possiamo ancora dirlo, tutto dipenderà dalle vendite che a loro volta saranno influenzate dal prodotto, dal marketing, dal bisogno e dal desiderio che il prodotto stesso susciterà negli utenti. Quello che vogliamo appurare in questa recensione, invece, è la qualità tecnica, costruttiva e funzionale del PadFone e quanto sarà “usabile” e utile all’utente medio.

Panoramica Hardware

Il dispositivo è formato di tre parti, il PadFone, la PadFone Station e la Station Dock. In Italia è possibile acquistare il PadFone, come annunciato da Asus Italia su Facebook, in un unico pacchetto “all inclusive” grazie all’accordo esclusivo con un operatore nella versione da 16GB e sarà acquistabile nei negozi nella versione da 32GB (senza tastiera) ad un prezzo consigliato di 699€, per il momento quindi non è possibile acquistare solo lo smartphone.

PadFone

L’ASUS PadFone è uno smartphone con display da 4,3 pollici super AMOLED con risoluzione qHD 960×540, protetto da Gorilla Glass e pellicola HCLR. Il processore è ciò che di meglio si possa trovare attualmente sul mercato (allo steso livello anche dei quad-core di Samsung e Nvidia), un Qualcomm Snapdragon S4 8260A Dual-Core da 1.5 GHz, la RAM è 1GB. Le fotocamere sono due una posteriore da 8MP con autofocus, flash LED, risoluzione massima delle foto 3264 x 2448, 4:3 e apertura focale f/2.2, l’altra anteriore VGA per le sessioni di videochat e le videochiamate.

Smartphone Asus PadFone

La memoria interna sarà da 16 o 32 GB, espandibile, in entrambi i casi, con microSD fino a 64GB. Le dimensioni del telefono sono 128 x 65.4 x 9.2 mm per un peso di 129g e ne fanno uno dei più leggeri se confrontato con smartphone delle stesse dimensioni.

Molti potrebbero criticare la scelta dei 4,3 pollici, quasi tutti i top di gamma infatti hanno display più grandi. Personalmente appoggio la scelta di ASUS; penso che questa sia la dimensione giusta, non troppo grande né troppo piccola, che permette ancora la gestione del dispositivo con una sola mano e non ci costringe a girare con uno “zaino” sulle spalle per metterci dentro il cellulare… a questo punto portatevi un notebook!

Il motivo sul retro è lo stesso a cerchi concentrici (Zen) già usato sul Transformer Prime e sugli ZenBook, purtroppo però la cover non è in metallo, è possibile sganciarla partendo dal bordo inferiore per accedere agli slot per la microSD, la mini-SIM e alla batteria da 1520 mAh removibile.

La faccia anteriore presenta le caratteristiche degli altri smartphone Ice Cream Sandwich, niente tasti capacitivi ma bottoni virtuali. In alto si nota la griglia dell’altoparlante e la fotocamera VGA, in basso c’è solo il logo ASUS.

PadFone retro e bordo laterale

Non è tutta plastica però, il bordo laterale infatti è metallico, tranne nella parte inferiore sono state posizionate le antenne e il microfono. Ai perfezionisti questo però non piacerà dato che è visibile la differenza fra la plastica “cromata”, più opaca, e il metallo… è solo questione di estetica… sempre meglio che avere un dispotivo con ricezione “scarsa”.

Lungo il bordo troviamo le porte micro-HDMI e micro-USB sulla sinistra, i bilancieri del volume sulla destra, il tasto di accensione e il jack da 3,5mm per le cuffie e il microfono in alto.

Purtroppo ASUS ha fatto un errore nella scelta della tecnologia del display, nonostante il pannello della station è un LCD sul telefono ha preferito un super AMOLED (non plus).

PadFone Station

La Padfone Station è essenzialmente un display esterno LCD IPS da 10,1 pollici con risoluzione 1280×800 pixel, anch’essa è protetta da Gorilla Glass e HCLR film. La Station è dotata di una batteria da 24.4 Whr/6600 mAh che va ad aggiungersi a quella del telefono, ha inoltre una fotocamera frontale da 1,3 megapixel e uno speaker sul retro. Le dimensioni sono di 273 x 176.9 x 13.55 cm per un peso di 724 grammi.

Per l’intercambiabilità fra telefono e tablet, il PadFone sfrutta la versatilità del sistema operativo Android 4.0 Ice Cream Sandwich, la cui interfaccia utente si adatta al dispositivo in base alle dimensioni dello schermo. Questo significa che non è necessario installare un diverso set di applicazioni e che in teoria è possibile passare da una configurazione all’altra senza spegnere il PadFone e riavviare le applicazioni.

Stylus Headset

Se arriva una chiamata quando il telefono è inserito nella station è necessario estrarlo dalla dock oppure usare la “Stylus Headset“, un dispositivo bluetooth che, oltre ad essere utile come pennino capacitivo, può essere collegato al PadFone ed utilizzato come un normale auricolare, solo un po’ più scomodo.

Tastiera

A parte per la finitura soft-touch per la connessione del pad alla tastiera, la dock è fondamentalmente simile a quella del primo Transformer. Infatti la tastiera è la stessa da 254mm (92% delle dimensioni di una tastiera completa), come il touchpad con due pulsanti. Sul lato sinistro sono posizionati il connettore per la ricarica ed una porta USB 2.0 con chiusura magnetica, sulla destre ci sono un’altra porta USB e un card reader che supporta schede SDXC fino a 64GB.

Purtroppo la dock del TF101 e quella del PadFone non sono compatibili, o meglio i connettori sono gli stessi ma per collegare i due dispositivi è necessario forzare l’alloggiamento cosa non saggia da fare (come ci dimostra la foto in basso tratta da engadget.com). Questa è una mossa scorretta da parte di ASUS che poteva rendere le due tastiere reciprocamente compatibili (dato che tecnicamente lo sono).

Prestazioni e Batteria

Il dual-core Qualcomm Snapdragon S4 è sicuramente uno dei migliori processori mobile attualmente disponibili sul mercato. Così come sull’HTC One S e sulla versione AT&T del One X i bechmark (vedi tabella in basso tratta da engadget.com) riflettono risultati allo stesso livello o addirittura migliori del quad-core Tegra 3 (presente sul Trasnformer Prime).

La durata della batteria è uno dei punti più discussi di questo prodotto, alcune recensioni premature hanno infatti dato dei pareri negativi, specialmente per lo smartphone che non sembrava superare le 6 ore e mezza di autonomia. Asus però ha fatto notare che le prime recensioni erano basate su “sample di pre-serie in condizioni non ottimali“. Ed infatti test fatti successivamente hanno mostrato un’autonomia migliore (circa 14 ore e mezza).

Essendo il PadFone un prodotto composto da tre elementi c’è da considerare anche l’autonomia totale sia in modalità tablet che in modalità netbook, secondo i test eseguiti da engadget.com queste sarebbero rispettivamente di circa 10 ore e 17 ore e mezza. Sia la PadFone Station che la Station Dock hanno una batteria integrata da 24.4 Whr/6600 mAh.

Software

Il sistema operativo dell’Asus PadFone è Android 4.0 Ice Cream Sandwich, l’interfaccia utente è molto simile a quella originale di Google ma il software è stato personalizzato per essere adattato al dispositivo 3-in-1.

In generale l’aspetto grafico e l’usabilità non sono molto diversi dagli altri Transformer Pad con in aggiunta il dialer in stile “vanilla skin” come nella versione originale di ICS.

La vera novità è però la presenza del sistama Dynamic Display Switching (DDS), che consente ad alcune applicazioni di passare dall’interfaccia telefono a quella tablet semplicemente collegando o scollegando il PadFone senza la necessità di dover chiudere e riavviare l’applicazione stessa.

Purtroppo al momento non funziona tutto nel migliore dei modi e solo le applicazioni di sistema, e poche altre, funzionano bene con il DDS. Sicuramente Asus in futuro rilascerà vari aggiornamenti per sistemare questo e altri piccoli problemi software.

Conclusioni

Gli smartphone stanno prendendo sempre più importanza nelle nostre vite, soprattutto per chi lavora direttamente o indirettamente con internet ed email. L’idea alla base dell’Asus PadFone è quella di aiutare chi lavora con smartphone, tablet e notebook con un dispositivo ibrido da utilizzare in modo diverso in base alle situazioni.

Sicuramente questo prodotto sarà quindi utile a giornalisti, blogger, scrittori e quanti altri hanno bisogno di un dispositivo pronto ed usabile direttamente “sul campo. In ogni caso il PadFone non potrà mai, così come un qualsiasi tablet, sostituire un computer.

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Lato tecnico il PadFone offre caratteristiche molto interessanti, è all’avanguardia sia come smartphone che come tablet e non ha niente da invidiare ai top di gamma delle aziende concorrenti.

Il prezzo consigliato per lo smartphone e la PadFone station nella versione di 32GB è di 699€, quindi in linea con il Samsung Galaxy S III e l’HTC One X, ma oltre ad uno smartphone si andrà ad acquistare anche un tablet. La Station Dock sarà acquistabile separatamente a 149€ per un prezzo totale di 848€. Una versione da 16GB completa dei tre elementi sarà commercializzata da TIM in abbinamento a piani tariffari in abbonamento, ma non si conoscono ancora dettagli precisi.

Recensione ispirata a: engadget.com | Sito Ufficiale Italiano: asus.it

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