Dirk Gently, agenzia investigativa olistica – Il surreale detective di Douglas Adams

“Dirk Gently, agenzia investigativa olistica” è un romanzo umoristico/fantascientifico scritto dall’autore inglese Douglas Adams nel 1987.
Come tutte le opere di questo autore geniale, anche in questo caso la realtà viene deformata a uso e consumo della narrazione, il surreale domina mentre il realismo, esasperato, va a farsi un goccetto, e dietro un umorismo travolgente, arguto e penetrante si nasconde un’intelligenza acutissima e una logica inarrestabile.

cover

Copertina del libro


[ad name=”Google Adsense 336×280 ED”]
La trama

Richard MacDuff, un brillante programmatore, riceve un invito, da parte di un suo vecchio professore dell’antico e rispettato (e inventato) St Cedd’s College, a partecipare a una cena in onore di Samuel Taylor Coleridge (importante poeta e scrittore inglese vissuto a cavallo tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo). Durante la cena, l’anziano e stralunato professore, Urban Chronotis, per gli amici Reg, si comporta in modo ancora più bizzarro del solito e fa intendere a Richard di aver bisogno del suo aiuto; in particolare, vorrebbe che questi lo aiutasse a mettersi in contatto con un altro studente del suo corso, un tipo estremamente particolare la cui carriera accademica terminò in modo brusco e imprevedibile, per via di una faccenda mai chiarita del tutto: Svlad Cjelli.
Questi, si scoprirà, ha assunto, per molte ragioni, un nuovo nome, quello di Dirk Gently, ed è ora un detective olistico, geniale e stravagante, che risolve i propri casi basandosi sul presupposto che esista una naturale interconnessione tra tutte le cose dell’universo.
In breve, i due si imbarcano in un’indagine assurda tra fantasmi, paradossi temporali, monaci elettrici difettosi, divani impossibili, alieni, poesia romantica, gatti scomparsi (allo stesso tempo vivi e morti), ipnosi e giochi di prestigio, in un crescendo di assurda genialità fino a un finale assolutamente imprevedibile.

Dal Dottore all’investigatore

Per gli appassionati del genere, c’è un’interessantissima chicca che riguarda questo romanzo: l’idea originale del romanzo nasce da una serie di episodi che Adams scrisse per la serie fantascientifica “Doctor Who”; in queste sceneggiature figuravano alcuni dei personaggi chiave del racconto e alcune situazioni analoghe. Gli episodi in questione avrebbero dovuto essere girati per chiudere la diciassettesima stagione del programma, nel 1980, ma la cosa saltò a causa di alcuni scioperi televisivi. Andato a monte il progetto, Adams, cui piaceva l’idea che aveva tracciato, ne tirò fuori – per nostra fortuna – questo romanzo.
Successivamente, la sceneggiatura fu ripresa per uno special della serie; Adams firmò i documenti necessari senza prestar loro particolare attenzione, e gli episodi furono realizzati in formato speciale per i fan, benché la cosa non abbia mai avuto a cozzare con il romanzo.

Citazioni nell’opera

All’interno del romanzo, le citazioni non si contano; tuttavia, alcuni temi sono particolarmente ricorrenti, spesso in modo funzionale alla trama, benché ciò diventi chiaro solo alla fine.
In particolare, i temi citati principalmente sono: le due opere più famose di Coleridge, ovvero “La ballata del vecchio marinaio” e “Kubla Khan”; la teoria del “gatto nella scatola” di Erwin Schrödinger (tema, ai tempi odierni, abusato e spesso frainteso); le composizioni musicali di J. S. Bach.
Viene poi fatto un riferimento/citazione al metodo investigativo del celeberrimo Sherlock Holmes, che Gently prende in parte a modello, pur sentendosene superiore in quanto a capacità.
Infine, nel racconto compare un evento apparentemente slegato da tutto, che, contro ogni ragionevole aspettativa, è originato da un evento reale! Nel racconto, compare un divano incastrato lungo una rampa di scale: gli operai impegnati a tasportarlo in un appartamento, muovendosi lungo le scale, lo incastrano accidentalmente e non si riesce più a togliere da lì; dopo attenti calcoli e proiezioni al computer, risulta che non solo non è fisicamente possibile rimuovere il divano dalla sua collocazione senza distruggerlo, ma che addirittura non esistono movimenti fisicamente accettabili che avrebbero potuto far arrivare il divano in quella posizione. Per questa immagine, Adams si ispirò a un evento che gli accadde quando frequentava il St Jame’s College (al quale ha ispirato l’inventato St Cedd’s): un divano fu portato negli alloggi degli studenti ma, una volta sistemato in una stanza, non fu più possibile tirarlo fuori.

Questioni di stile

Adams mantiene l’alto standard di tutta la sua carriera narrativa: Dirk Gently e la sua agenzia investigativa olistica sono qualità pura.
Lo stile narrativo è surreale, veloce e intrigante: i capitoli, brevi ma intensi, sono uno più accattivante dell’altro e interrompere la lettura richiede, spesso, uno sforzo di volontà.
Le figure che Adams usa piegano la realtà ai suoi capricci: l’impossibile diventa possibile e l’assurdo diventa solo vagamente improbabile; eppure, nella loro assurdità, le immagini che evoca risultano poi, nelle loro spiegazioni, assolutamente plausibili e logiche.
La trama appare inizialmente intricata, saltando di qui e di lì, mostrando connessioni apparentemente casuali tra i personaggi e le situazioni narrate; andando avanti, però, tutti i fili convergono in un corpo ordinato e coerente; tuttavia, è consigliabile leggere una seconda volta il romanzo, per vedere sotto una nuova luce tutti i numerosissimi indizi che Adams lascia lungo il cammino.
La caratterizzazione dei personaggi, poi, è uno dei punti di forza di questo autore: ognuno di loro, in pochi paragrafi, è perfettamente reso; carattere, personalità, vezzi e atteggiamenti diventano subito familiari; in poche frasi, questi personaggi diventano reali e tangibili.
Dirk Gently, uno su tutti, è un personaggio strepitoso: rotondetto, fuori forma, pigro e indolente, il suo look è caratterizzato da un incredibile cattivo gusto negli accostamenti, l’amore ossessivo per un ridicolo cappello rosso e un paio di spessi occhiali; Dirk è intelligentissimo e consapevole di esserlo, il che lo rende anche spesso piuttosto arrogante, supponente e indisponente; perennemente al verde, è tanto abile nello scroccare quanto nell’evitare di pagare i propri conti, anche se la sua vera maestria la vediamo nell’abilità con cui, dotato di una inimitabile faccia di bronzo, si impegna a richiedere alle vecchiette londinesi assurde somme e rimborsi spese per portare avanti le sue indagini, che consistono principalmente nel ritrovare gatti smarriti.
[ad name=”Google Adsense 336×280 ED”]
Sequel e serie

Il romanzo ha un seguito, “La lunga oscura pausa caffè dell’anima”, che recensirò in seguito; da questi romanzi, è stato tratto un serial televisivo, trasmesso solo in Inghilterra nel 2012 per la durata di quattro episodi, prima di essere sospeso per decisione della produzione.

Giudizio conclusivo

Il romanzo è una piccola gemma che consiglio caldamente; stimolante, divertente, intrigante e intelligente.
Leggendola, non possiamo che dispiacerci del fatto che Adams sia dipartito lasciandoci così pochi dei suoi lavori.

E ricordate che se anche considerate una cosa impossibile, non significa che non possa accadere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.