Habibi: fra Esoterismo Islamico, Alchimia e Calligrafia Araba. Il Romanzo a Fumetti di Craig Thompson

Quando scelgo di leggere un libro, un fumetto o di vedere un film, una serie, un anime, non è solo per puro intrattenimento. Come ricercatore spirituale ed essere umano in “crescita” cerco infatti nella fruizione di questi contenuti artistici un “quid”, un messaggio, esoterico/spirituale/simbolico (o più semplicemente un profondo messaggio di vita) che l’autore abbia più o meno consapevolmente inserito nella propria opera.

Oltre a ciò ci sono, poi, delle “opere” che ci chiamano, che “casualmente” si frappongono al naturale scorrere delle nostre esistenze perché devono dirci qualcosa, come se una forza più alta le indirizzasse a noi. Credo sia capitato a molti che un dato libro si sia presentato al posto giusto nel momento giusto per offrire proprio le risposte cercate in quel momento della vita.

La magia della scelta

Così è stato per Habibi. Mi piace tanto entrare nelle librerie o fumetterie e girare fra gli scaffali cercando il titolo o la copertina che attiri la mia attenzione. Ancora di più amo passeggiare fra bancarelle di libri usati. Purtroppo riesco a farlo solo saltuariamente.

In una di queste occasioni venni richiamato da un grosso volume cartonato, lo presi in mano, lo sfogliai velocemente e dopo poco lo riposi al suo posto, importunato dai “rumori” della vita che proseguiva intorno a me.

Quando poi, a fine giornata, in un attimo di tranquillità, mi tornò in mente quel libro che casualmente avevo preso, distrattamente sfogliato e poi abbandonato, mi resi conto che non ricordavo in alcun modo il titolo o l’autore dell’opera. In mente avevo vivida l’immagine della sua copertina marrone da tomo antico con finiture eleganti e disegni arabeggianti, ricordavo i disegni in bianco e nero all’interno, con delle sontuose calligrafie arabe che arricchivano e adornavano le pagine.

Provai a cercarlo online con diverse parole chiave “fumetto cartonato arabo“, “manga cartonato storie arabe” (infatti non ricordavo neanche se fosse un fumetto giapponese con lettura da destra), “fumetto storie arabe” e tante altre, ma proprio non riuscii a trovarlo.

L’unico modo per “scoprire” quale fosse l’opera che avevo avuto fra le mani era tornare in quel negozio e sperare di ritrovare il libro. Riuscii a farlo solo un paio di mesi dopo e fortunatamente trovai ancora lì il volume, anche se era stato spostato su un altro scaffale.

Habibi: “mio amato”

Il libro che avevo cercato per settimane era Habibi, il capolavoro di Craig Thompson. Habibi, che significa “mio amato”, racconta l’intreccio delle vite di due bambini orfani, Dodola e Zam, che sono allo stesso tempo due fratelli, una giovane madre adottiva e suo figlio, due schiavi, due sposi e molto altro durante i nove capitoli del libro.

Dettaglio di una pagina di Habibi

Ma non starò qui a svelare dettagli della trama che è comunque ben sviluppata e organizzata. Ciò su cui vorrei porre maggiore attenzione è il modo in cui è presentata la cultura araba e il suo simbolismo. Seppur la storia si sviluppa in un luogo immaginario e in un tempo indefinito, l’atmosfera da “Le Mille e una Notte” permea i personaggi e le ambientazioni. L’opera è intrisa di esoterismo, magia, alchimia, simbolismo… citazioni del corano si intrecciano a poesie, quadrati magici, numerologia, sigilli di Salomone e tanto altro.

Ci si perde facilmente nella lettura delle citazioni e delle poesie presenti nelle pause fra una fase narrativa e la successiva. I disegni avvolgono sinuosi il lettore come un fiume che scorre fino alla foce. Ci si può immergere completamente nella trama e immedesimarsi nei personaggi sentendosi al tempo stesso nutriti dall’altissimo valore culturale e spirituale dell’opera.

Tutto quello che solitamente cerco in un’opera è presente, una trama coinvolgente, un valore artistico dei disegni molto elevato, diversi livelli di lettura dal più superficiale e letterale al più profondo ed esoterico, una morale di più immediata interpretazione e un significato occulto in ognuno di questi livelli di interpretazione.

Infine, nota non da poco, anche il pregio dell’edizione merita una menzione, un volume cartonato di 672 pagine, carta e rilegatura di ottima qualità (il peso totale è di oltre 1,5 Kg), stampa in bianco e nero nitida e pulita, il tutto a un prezzo di 35€, tutto sommato accessibile. Il piacere della lettura inizia da questi dettagli.

Conclusioni

Credo che rileggerò ancora Habibi, la prima lettura è quella in cui si fa attenzione alla storia, le innumerevoli sfumature dei disegni e dei riferimenti non possono essere colti tutti subito. Habibi è un capolavoro e come tale va trattato. Non conoscevo Craig Thompson, sicuramente recupererò il suo precedente lavoro Blankets, purtroppo negli ultimi anni la cultura del fumetto ha virato fortemente verso oriente (non sempre con merito), ma abbiamo innumerevoli artisti e maestri occidentali (anche italiani) che vanno scoperti e/o riscoperti e le loro opere vanno apprezzate per quello che sono. Dei capolavori!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.