La caduta dei giganti – Intense passioni ai tempi della Grande Guerra

“La caduta dei giganti” è un romanzo storico, scritto dal britannico Ken Follett e pubblicato (in contemporanea mondiale) nel 2010. Si tratta del primo capitolo della cosiddetta “Trilogia del Secolo”, una saga che si propone di raccontare, attraverso i punti di vista di personaggi lontani tra loro, gli eventi salienti del ventesimo secolo.

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Immagine: Copertina del libro


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La trama

La storia è narrata in modo corale, alternando i punti di vista dei personaggi principali, che, all’apertura della narrazione, vengono così presentati:
Billy Williams, un ragazzino gallese che, appena adolescente, segue le orme del padre, iniziando un duro lavoro nelle tristemente note miniere di carbone del Galles;
Ethel Williams, la sorella maggiore di Billy, ragazza intelligente e intraprendente, cameriera presso il conte Fitzherbert, gentile ma altezzoso signorotto locale;
lo stesso conte, sempre in conflitto tra le proprie passioni personali e i propri doveri in quanto nobile britannico;
Walter Von Ulrich, nobile tedesco segretamente innamorato della sorella del conte Fitzherbert, Maud;
Gus Dewar, giovane ambizioso, aiutante del presidente americano Wilson;
Grigorij Peskov, giovane idealista russo, un giovane ingegnoso e saggio, che soffre sotto le vessazioni del regime zarista e spera in un domani migliore;
Lev Peskov, suo fratello, furbo e opportunista, tanto scaltro ed egoista quanto il fratello maggiore è altruista e accorto, non perde occasione di mettersi nei guai.
Gli eventi hanno inizio nel Giugno 1911 e, rapidamente, si svolgono alternando le prospettive dei personaggi chiave, i quali spesso e volentieri intrecciano tra loro il proprio destino, attraverso gli anni.
Ogni personaggio si troverà non solo a vivere in prima persona, ma a “influenzare”, quando più e quando meno, gli eventi salienti degli anni che vivono.
Movimenti sindacali e scioperi, nascita di correnti politiche rivoluzionarie, le grandi tensioni tra le superpotenze del ‘900, i primi conflitti tra Austria e Russia, lo scoppio della Grande Guerra, cospirazioni, le battaglie d’apertura del conflitto, la rivoluzione d’Ottobre, l’entrata in scena degli Stati Uniti, gli intrighi politici ed economici che si snodano attraverso questi tempi agitati.. tutto questo passa velocemente sotto gli occhi, vissuto in prima persona dai vari personaggi, alternando prospettive sociali e culturali diversissime tra loro.
Gli eventi storici, tuttavia, diventano solo uno fondo: in primo piano, nella narrazione, prendono posto le relazioni personali dei vari protagonisti; passioni amorose, storie di sesso, legami di famiglia, vendette, amicizie, disperazione e lealtà si alternano nel corso degli anni, rendendo i personaggi quanto più umani e veri possibile.

Tra Storia e passioni

Follett, con quest’opera, pare proporsi dichiaratamente lo scopo di raccontare il ventesimo secolo al grande pubblico.
Gli eventi principali sono narrati in modo intenso, sfruttando le violente emozioni dei protagonisti come facilitatore; i meccanismi storici che sono dietro a tali eventi, poi, sono spiegati con semplicità e chiarezza, affinchè anche il lettore meno esperto possa comprendere efficacemente.
Da questo punto di vista, il libro è eccellente: un’ottima occasione di arricchire la propria cultura storica senza annoiarsi, che non fa mai male.
Ovviamente c’è una componente di “mistificazione” storica: i personaggi di Follett occupano spesso posizioni chiave negli eventi macroscopici di cui sono protagonisti, tanto da sottintendere che la storia sarebbe stata radicalmente diversa senza di essi. L’espediente è comprensibile: piazzando i personaggi negli snodi cruciali, essi possono raccontarli con maggiore semplicità. Ciononostante, i più pedanti potranno considerare una tale mossa una riduzione del valore storiografico del libro, ma tant’è.
Da un altro punto di vista, come accennavo, la Grande Guerra, con tutto ciò che vi succede intorno, fa solo da sfondo al vero protagonista della storia: le relazioni tra i personaggi.
Per la maggior parte si tratta di relazioni amorose – dove non semplici avventure erotiche.
Follett si dilunga soprattutto su questo genere di rapporti, descrivendole dettagliatamente e facendone il perno focale di tutta la vicenda. Addirittura, certe scelte – comprese quelle di politica internazionale – sembano essere condizionate da queste vicende sentimentali, tanto che non ho potuto fare a meno di pensare a un celebre proverbio su cosa tiri più di un carro di buoi..
In sostanza, comunque, l’attenzione di Follett per l’intimità dei suoi protagonisti non è poi tanto superiore a quella media di questo genere di best-seller che (dal mio punto di vista “purtroppo”) contano sempre più sulle descrizioni dettagliate dei rapporti sentimentali per facilitare la vendita del prodotto e l’interesse ad esso da parte del grande pubblico, specialmente quello poco avvezzo alla lettura. Ma forse sono io a essere troppo critico, chissà.
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Giudizio complessivo

Follett è bravo, in sostanza; non lo considererei un Vate, ma scrive bene e il racconto è scorrevole e immediato.
Nonostante le licenze narrative, inoltre, è un’ottima occasione di farsi un po’ di buona cultura, in modo leggero e interessante.
Inoltre, riconosco che i personaggi sono strutturati molto bene: le loro personalità sono ben sviluppate, sono coerenti tra loro e il modo in cui si intrecciano, pur se pieno di incredibili coincidenze, è ben congegnato. Si riesce a provare anche una certa simpatia per loro.
In sostanza, è un buon libro anche per chi non è un lettore assiduo, e comunque una lettura piacevole e scorrevole. Consigliato soprattutto a chi vuole scoprire un po’ meglio la nostra storia e a chi ha bisogno di un libro voluminoso ma leggero per un viaggio o una vacanza.

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