Le bambole di Solquest – Un’originale favola di Natale

Occorre premettere che, personalmente, non sono un grande fan del Natale.
Per essere più precisi, sono un tale detrattore di tale festività che gli amici mi hanno spesso ribattezzato, in fase di fine anno, “Il Grinch”. Sì, insomma, fosse per me lo abolirei dal calendario.
Do questa premessa solo per chiarire che nel giudicare un racconto natalizio potrei partire prevenuto; posto questo, cercherò di essere più obiettivo possibile.

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Le bambole di Solquest” è un romanzo fantastico per ragazzi scritto dall’irlandese June Considine, autrice piuttosto prolifica anche se non particolarmente nota (non è stato facile reperire informazioni su di lei sul web), nel 1989.

solquest

Parte di una serie?

Anche qui, occorre una premessa.
Questo libro, come molti altri che recensisco, l’ho trovato frugando famelicamente tra bancarelle e mercatini; come accennavo, sia l’autrice che le sue opere, pur avendo costruito, a quanto ho capito dalle mie ricerche su internet, un loro pubblico fedele, non hanno mai raggiunto la grande popolarità; per queste ragioni, mi è stato difficile trovare conferme e informazioni sicure.
Fatto sta che, a quel che ho potuto capire, questo libro è parte di una mini-saga incentrata su una minaccia costituita da antiche forze oscure, le cui mire malefiche potranno essere contrastate solo dai giovani protagonisti, ragazzini coraggiosi e “puri d’animo” capaci, con solo le loro qualità di audacia, sincerità e lealtà reciproca, di spezzare antichi incantesimi e sventare pericoli tremendi.
Tuttavia, il romanzo è completamente autonomo e autoconclusivo.

La trama

La storia si svolge nella minuscola e quieta cittadina costiera di Merrick, la cui precisa ubicazione non è mai chiarita; a pochi chilometri da Merrick si trova l’isola di Isealina, “una distesa di terra brulla e inospitale, cirocndata da scogli ed eternamente nascosta da una fitta nebbia“, che nasconde, nelle sue viscere, il rifugio di Solquest, uno degli ultimi, se non l’ultimo, degli stregoni zentyre, una razza di maghi potenti e crudeli antichissima e, ai nostri tempi, ormai virtualmente estinta.
Solquest vive isolato e nascosto, con la sola compagnia dei suoi fedeli zaninoni, “creature grigie, coperte di peli ispidi che, come altezza, arrivano più o meno al ginocchio di un ragazzo; hanno braccia e gambe sottili e fragili come stecchi riarsi dal sole e, quando camminano, ondeggiano come marinai sul ponte di una nave“; circondato da queste fedeli e devote creature, il potentissimo Solquest è indisturbato e intoccato dal tempo – grazie alla sua magia, infatti, egli è eternamente giovane e forte, nè può ammalarsi o deperire.
Le cose per il mago, però, si complicano quando, in un eccesso di arroganza, perde il talismano che gli garantisce giovinezza e immortalità; la sua unica speranza è di crearne uno nuovo, e prima che il tempo riprenda a scorrere per lui, distruggendolo: per questo elabora un piano diabolico che ha per bersagli i bambini di Merrick, le cui essenze potranno salvarlo.

Parte così una sfida tra Solquest, che inizia a tessere le sue trame, e i protagonisti della storia: Sally, una bambina di dieci anni cocciuta e coraggiosa, sua sorella maggiore Paula, che sembra possedere un talento misterioso legato alle origini della città, il loro amico/nemico Alan, dispettoso ma geniale inventore, e altri loro amici.
Mancano pochi giorni al Natale e, nell’atmosfera festosa di Merrick, diventa chiaro che qualcosa di strano sta accadendo, e solo Sally potrà rendersene conto e cercare di sventare la minaccia prima che si verifichi una tragedia salvando – più che il Natale – la vita di decine di innocenti.
La sua avventura, tutta svolta tra le strade di una cittadina che si rivela essere più ricca di segreti di quanto fosse lecito supporre, non sarà facile, soprattutto per la difficoltà di distinguere tra amici e nemici, in quanto troppo facilmente i secondi si mescoleranno ai primi. Eppure, la bambina non può arrendersi: molto presto realizzerà che la salvezza di tutti è solo in mano sua.

Una favola moderna

Fondamentalmente, “Le bambole di Solquest” è proprio una favola di tempi moderni; è chiaramente indirizzata ai lettori più giovani, e adopera elementi classici del genere fiabesco.
Lo stile, considerando questo, è abbastanza buono: i capitoli si susseguono con scorrevolezza, i personaggi sono ben disegnati e la storia crea in fretta una buona atmosfera, familiare e coinvolgente quanto basta per un giovane lettore.
C’è una buona commistione tra rapporti sentimentali tra i personaggi, loro piccoli percorsi di crescita e avventura; una nota positiva l’ho riscontrata soprattutto nell’attenzione che ha avuto l’autrice nel creare momenti di “tensione” adatti ai lettori più giovani, sufficientemente forti da tenerli sulle spine ma moderati quanto basta da non creare disagio nei più piccoli.
E poi, lo ammetto – il personaggio di Solquest, il cattivo della storia, è stato caratterizzato veramente bene: non è banale, e i suoi progetti sono chiari ed efficienti. Ha un ruolo ben definito e crea un perfetto ponte tra lo “stregone cattivo” delle favole di un tempo e uno dei tempi moderni.

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Giudizio complessivo

Come penso di aver chiarito più che sufficientemente, è un romanzo più che godibile per un target di bambini/adolescenti. Dato lo stile, l’ambientazione e lo sviluppo, lo consiglierei caldamente come regalo natalizio per figli/nipoti/fratellini etc, in quanto penso sia un testo ideale per avvicinare i più giovani alla lettura, essendo un buon punto di transizione dalla letteratura puramente d’infanzia a una un po’ più adulta.

E poi diciamocelo, chi è che ogni tanto non ha voglia di tornare bambino?

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