Un amore per la principessa – Romanticismo nel mondo di Star Wars

“Un amore per la principessa” è un romanzo di fantascienza del 1994, scritto dall’americano Dave Wolverton.

leia romanzo

Immagine: Copertina del libro


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La trama

L’opera è ambientata nell’universo immaginario della saga cinematografica per eccellenza, quella di Guerre Stellari (Star Wars per gli esterofili); occorre tuttavia dire che quest’opera, come molte altre prodotte dall’immenso merchandising del marchio creato da George Lucas, non è inserita ufficilamente nella cronologia “canonica” della serie; per questa ragione, in parte essa contraddice più o meno apertamente quanto esposto negli episodi canonici, primi tra tutti quelli cinematografici.
Va quindi detto che l’opera ha senso solo se letta dopo la visione dei film – e per questo devo avvertirvi, benchè dubiti che esista ancora qualcuno che non sa come finisca la storia, che nel presente articolo sono presenti degli SPOILER rispetto alla saga.

Il racconto ha luogo alcuni mesi dopo il termine degli eventi narrati ne “Il ritorno dello Jedi”; benché l’imperatore Palpatine e Darth Vader siano morti, l’Impero resiste ancora nei suoi strascichi: i signori della guerra si contendono i frammenti del dominio creato da Darth Sidious, combattendo intanto contro la neonata Nuova Repubblica.
Quest’ultima combatte la sua battaglia principalmente su due fronti: quello politico/diplomatico, gestito con bravura e abilità dalla principessa Leia Organa, riconosciuta unanimamente come “guida morale” della Repubblica, e quello militare, portato avanti con determinazione e coraggio dal generale Han Solo, di fatto uno dei massimi rappresentanti delle forze armate della Repubblica.
La lotta non è facile, soprattutto perchè ancora troppe potenze planetarie cercano di mantenersi neutrali, cercando di capire quale delle due fazioni abbia più possibilità di cavarsela, e perchè l’Impero, pur senza i suoi leader storici, ha ancora un numero di truppe e mezzi estremamente superiore.
La situazione pare cambiare quando una potente e ricchissima coalizione di pianeti, rimasta per molto tempo fuori anche dal dominio imperiale, si fa avanti e offre la propria alleanza alla Repubblica chiedendo, come gesto simbolico, il matrimonio tra il rampollo della famiglia dominante, il principe Isolder, e la principessa Leia, per creare un vincolo dinastico; la cosa crea non poche difficoltà, soprattutto considerando la relazione esistente tra la principessa e il generale Solo, che ovviamente si oppone fermamente a questa unione.
Parallelamente, Luke Skywalker, al momento l’unico Jedi esistente, è in viaggio tra le rovine dell’Impero, alla disperata ricerca della perduta Accademia Jedi: scoprire i segreti degli antichi maestri gli è infatti indispensabile se vuole riportare in vita l’ordine dei cavalieri, necessario a conservare l’armonia galattica.
Da questa situazione, complotti, trame e giochi di potere inizano a intrecciarsi, spingendo progressivamente tutti i personaggi coinvolti verso il misterioso pianeta Dathomir, dove si inizia a preparare uno scontro decisivo per l’equilibrio della Forza.

Romanticismo Stellare

Cercherò di essere schietto e diretto.
Se siete fan accaniti della saga, avete amato i film e non avete perso la vostra fede nel lato Chiaro della Forza anche dopo che il signor Lucas si è impegnato anima e corpo per devastare fino al midollo la sua stessa opera, allora cercate questo libro. Anche se non è un pezzo canonico della saga, anche se non avrà nessunissimo valore rispetto agli imminenti nuovi episodi cinematografici, potreste apprezzarlo comunque.
Se non avete mai visto i film, o se li avete visti ma non ne siete stati entusiasti, allora potete risparmiarvi ovviamente l’acquisto.
In sostanza, il libro, badate bene, non è brutto. Ma di certo, non è nemmeno bello. Wolverton è un bravo autore, certamente: ha saputo prendere quello che, fondamentalmente era materiale scadente (di per sè la trama fa acqua in fin troppi punti) fornitogli da terzi, e ha saputo gestirlo con sufficiente abilità; lo stile è decente, il libro non annoia.
Però è il massimo che possa dire in sua difesa.
Fin troppe scene sono semplicemente estratti della serie cinematografica, rimontata per l’occasione; la storia è straripante di forzature narrative ed espedienti usati per mettere una pezza sui buchi, anche troppo numerosi, che le sceneggiature originali di Lucas hanno lasciato in sospeso. Ma non è questo il peggio.
Il peggio è che l’opera si presenta fondamentalmente come una storia romantica ambientata in un contesto fantascientifico, ma che sinceramente è meno coerente e credibile, emozionalmente e psicologicamente, di un harmony qualsiasi. Leia è come una bandieruola al vento: il suo amore si sposta da un uomo all’altro in modo quasi casuale; il principe Isolder sembra tratto da un romanzetto rosa, alto, muscoloso e bello, i lunghi capelli scarmigliati al vento mentre con una mano poderosa sorregge la sua bella e con l’altra, a colpi di laser, abbatte legioni di nemici, dicendo sempre la cosa giusta al momento giusto.
Anche se il fondo lo tocca D-3BO, l’androide protocollare, quando cerca di fare da mediatore sentimentale della faccenda.

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Tuttavia, salvo l’opera dal baratro: come ho detto, Wolverton cerca di salvare il salvabile e, glielo riconosco, riesce a inserire un’ottima ironia che permette di sorridere nonostante tutto. Poteva andare peggio.

Almeno ci sono le spade laser.

2 Risposte a “Un amore per la principessa – Romanticismo nel mondo di Star Wars”

  1. Ero incuriosito, ma la tua recensione ha un po smorzato il mio entusiasmo! XD Effettivamente già la copertina da romanzo Harmony è tutto un programma! XD Da dire che come fatto notare questo tipo di opere negli anni 90 teneva desto e vivo l’ interesse dei fan!

  2. Comprai questo libro anni fa, credo fosse 98/99. Ero pischello ed avevo appena scoperto che esistessero romanzi che andavano oltre la saga cinematografica. All’epoca me ne innamorai, ero solo un giovane fan di Star Wars, ma la\ storia mi piaceva molto e la lettura era leggera a parer mio. Ho appena ritrovato questo libro a casa dei miei. Lo rileggerò, sicuramente con occhi diversi, anche se il ricordo che ne ho è stupendo.
    Ad ogni modo è bello sapere che ancora qualcuno si ricorda di queste vecchie storie, nonostante il disastro Disney.

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