Nico Robin è la settima! Arrivo a Java e incontro con Bellamy e Barbanera. Analisi del Volume 24 di One Piece

Riprendiamo la serie di articoli sull’esoterismo e il simbolismo in One Piece. In un’opera dove la pirateria e l’avventura fanno da cuore pulsante alla narrazione, “One Piece” di Eiichiro Oda continua a incantare i lettori con la sua ricchezza di contenuti nascosti che vanno oltre la trama superficiale. Il volume 24 non fa eccezione, segnando un punto di svolta significativo nella saga con la fine dell’epopea di Alabasta e l’apertura verso gli orizzonti misteriosi di Jaya e Skypiea, presentando inoltre due antagosti fondamentali per l’intera opera: Iena Bellamy e il temuto Barbanera Marshall D. Teach. In questo articolo, esploreremo le profondità nascoste e i simboli celati in questo volume, mantenendo un tono informale e amichevole, proprio come se stessimo chiacchierando tra appassionati di questa avventura epica.

Spoiler Alert. Anche se questo volume risale a oltre 20 anni fa, può esserci qualcuno che ha iniziato a godersi l’opera recentemente, quindi attenzione se decidete di leggere oltre. Credo che questi articoli possano risultare interessanti sia per i fan di più lunga data che per i nuovi appassionati.

La Transizione: Da Alabasta a Nuovi Mondi

Nico Robin e il suo enigmatico passato emergono con forza nel volume 24, autoinvitandosi nella ciurma dopo essersi imbarcata clandestinamente sulla Going Merry. Questo momento non è solo un cambio di cast, ma segna l’inizio di un viaggio verso la comprensione degli anni del grande vuoto, una misteriosa era perduta nella storia. La sua ricerca del Real Poignee Griffe simboleggia una sete di conoscenza e verità, forse l’essenza stessa dell’esoterismo e il più grande mistero dell’opera di Oda, dove il sapere è nascosto agli occhi di tutti tranne che a quelli veramente meritevoli.

Robin racconta agli altri cosa è successo ad Alabasta dopo che Rufy (Luffy) ha sconfitto Crocodile, le parole scambiate col Re Cobra e il fatto che fosse stata messa in salvo dal capitano nonostante la sua intenzione di morire sotto le macerie del tempio in quanto non aveva più un motivo per vivere.

Simboli dal Cielo e Misteri Insondati

L’arrivo di un galeone caduto dal cielo e il log pose che punta verso l’alto sono chiari simboli dell’invito all’esplorazione di mondi oltre la nostra comprensione immediata. Questi elementi non sono solo curiosità narrative; rappresentano il desiderio umano di esplorare l’ignoto, di spingere i confini della nostra realtà terrena verso cieli inesplorati.

La Tartaruga Gigante e le Sagome Aliene

L’incontro con la tartaruga gigante e le sagome aliene riflette il tema dell’insolito che si intreccia con il quotidiano. Queste figure, oltre a essere enormi e potenti, simboleggiano gli ostacoli insormontabili e le meraviglie che attendono coloro che osano sognare e esplorare.

Capitanato e Leadership: Una Battuta tra Nami e Rufy

La discussione su chi sia realmente il capitano tra Nami e Rufy non è solo per alleggerire la narrazione con un tocco di ironia; riflette il dinamismo e l’importanza della leadership e della fiducia all’interno di una ciurma che affronta l’ignoto. È un sottile promemoria che, anche nelle avventure più selvagge, il rispetto e la comprensione reciproci sono cruciali.

Mock Town: Il Palcoscenico dei Sognatori e degli Scettici

L’arrivo a Mock Town e l’incontro con personaggi come Iena Bellamy e Barbanera introduce un contrasto marcato tra i sognatori e i cinici. Bellamy, con il suo discorso scientista, simboleggia il cinismo e la perdita della capacità di sognare, un tema ricorrente nell’esoterismo dove la fede nell’invisibile e nell’impossibile è fondamentale. Al contrario, personaggi come Rufy e la sua ciurma incarnano l’essenza del sognatore, dell’esploratore che cerca oltre l’orizzonte visibile.

Bellamy continua a provocare Rufy, ma lui non si scompone e nonostante Nami gli “conceda” il permesso di reagire dice a Zoro di non farsi coinvolgere in questa rissa inutile. Rufy si comporta come Shanks anni prima nella locanda di Makino quando viene schernito dai masnadieri. Questo evento conferma quanto sia maturato Rufy. All’uscita dalla locanda incontrano nuovamente Barbanera (Marshall D. Teach) che è seduto a terra e dice “I sogni delle persone… / … non svaniscono mai!” Non ancora conoscono la sua identità e non si aspettano minimamente l’impatto che avrà questo personaggio nel proseguio della storia. Barbanera è l’antagonista perfetto, tanto simile e al tempo stesso tanto diverso da Rufy.

Conclusione: Oltre l’Orizzonte Visibile

Il volume 24 di “One Piece” è ricco di simbolismo e temi esoterici, da Nico Robin e la sua ricerca della verità ai misteri che cadono letteralmente dal cielo. Ogni elemento (da quelli che sembrano meno importanti come la tartaruga gigante e il galeone caduto, i due fratelli pirati scimmieschi Orangutan e Mashira, a quelli fondamentali per l’evoluzione della trama come l’incontro con Bellamy e Teach, e l’apparizione di un tizio solitario e disadattato di nome “Montblanc Cricket”) serve a ricordarci che c’è sempre più da scoprire, più da sognare. In questo mondo creato da Oda, il simbolismo e l’esoterismo non sono solo trucchi narrativi; sono inviti a guardare oltre, a cercare più in profondità, a non smettere mai di esplorare. Sono elementi sparsi sapientemente dal maestro che torneranno successivamente nella storia, anche a distanza di anni. E, forse, è questo il più grande tesoro che “One Piece” offre: l’invito a sognare in grande, a credere nell’inesplorato, e a ricordarci che, in fin dei conti, la vera avventura è nel viaggio, non solo nella destinazione.

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