Odi il tuo capo e non sai come fare? Ecco qualche consiglio

Con l’avvincinarsi delle vacanze si prospetta sempre il solito problema. Probabilmente avrai tempo per pensare, il che è positivo se il tuo lavoro ti piace e ti trovi bene visto che potrai finalmente goderne i frutti, ma molto negativo se il tuo lavoro non ti piace, soprattutto se quello che non ti piace è il tuo capo.

Avere un capo che non ti piace è una situazione molto comune. La prima cosa che ti devi chiedere è: è un problema mio o non piace a nessuno? La risposta a questa domanda è sempre difficile. In un mondo ideale basterebbe chiedere agli altri e tirare le somme, ma devi fare i conti con l’elemento sincerità. Nessuno è ben disposto a rivelare un possibile astio verso il proprio capo ai colleghi e cosa più importante, rischi di fare la domanda alla persona sbagliata.

[ad name=”Google Adsense 336×280″]

Il modo migliore è osservare i tuoi colleghi e cercare di capire se, anche loro come te, ritengono che il capo sia inappropriato. Questo passaggio è fondamentale per capire se il problema sei tu o è davvero il tuo capo.

Nel secondo caso puoi passare al livello successivo: prova a capirlo. Il tuo capo è umano. Come lui non capisce fino in fondo la complessità delle tue mansioni anche tu conosci solo una parte del suo lavoro quindi prova a comprendere. Se ogni tentativo di comprensione porta sempre alla stessa conclusione allora puoi passare al terzo livello.

Chiedi una riunione con il tuo capo e proponi un ordine del giorno non provocatorio. Cerca con gentilezza e moderazione di apportare delle modifiche al tuo lavoro che possano alleggerire la tensione, ma cosa più importante prova, con un po’ di psicologia, a farti un’idea più profonda della persona che hai di fronte. Quello che fino a ieri odiavi potrebbe rivelarsi il tuo miglior alleato.

Concentrati sui lati positivi del tuo lavoro. Certo un capo spiacevole può avvelenare qualunque cosa, ma potrebbero esserci aspetti positivi ai quali proprio non ti va di rinunciare e che probabilmente valgono la pena di sopportare “quel tipo”.

Se tutto ciò non funziona esistono altre due possibilità. La prima nel caso in cui sai che il tuo capo è lì solo temporaneamente. Se è interessato a far carriera, passando in un nuovo ufficio o salendo di livello, fai di tutto per dargli una mano, in questo modo lui otterrà il suo risultato di promozione e tu non dovrai più interagire direttamente con lui. Questa opzione la potremmo chiamare guerra di trincea, ovvero aspetta finché il tuo nemico semplicemente si alza e se ne va.

[ad name=”Google Adsense 336×280″]

Se sai che il tuo capo resterà lì per il resto dei tuoi giorni, gli aspetti positivi non bastano, ogni tentativo di comprensione e riconciliazione è fallito allora l’unica cosa che puoi veramente fare è licenziarti. Certo suona assurda una cosa del genere con i tempi che corrono, ma il punto è che la vita è davvero solo una.

Non fare colpi di testa, inizia a tastare il mercato del lavoro e cerca di capire se il tuo profilo e le tue competenze sono in grado di farti trovare un altro lavoro da qualche altra parte in un tempo ragionevole. Cerca di farlo in modo discreto e soprattutto obiettivo. Se ti rendi conto che con le tue competenze sei già fortunato ad avere un lavoro, amico mio, non ti resta altro che fare quello che fa ogni minatore di carbone del mondo: stringi i denti e scendi in miniera. That’s life.

Via: fastcompany.com

[ad name=”GoViral Video 400×385″]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.