Sei una bestia, Viskovitz – Avventure surreali nel mondo animale

“Sei una bestia, Viskovitz” è una raccolta di racconti umoristici dell’italiano Alessandro Boffa, pubblicata nel 2000.
La raccolta ha avuto una discreta diffusione in Francia, Germania, Olanda e Spagna, eppure è un’opera da noi piuttosto poco nota… ed è un peccato!

Seiunabestia,Viskovitz

Immagine: Copertina del libro


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La trama

I racconti sono autoconclusivi e indipendenti, ma legati da una tematica comune: in ogni racconto, il protagonista porta sempre lo stesso nome – Voskovitz, per l’appunto – benché la sua identità muti di racconto in racconto.
In ogni brano, Viskovitz è un animale: di volta in volta, ci vengono raccontate, con elegante e superba ironia, le vicissitudini di animali diversissimi tra loro; le loro vicende si susseguono in trame intelligentemente disegnate e che omaggiano, dove più e dove meno palesemente, opere e generi celebri.

Viskovitz è un ghiro che tollera con sufficienza la vita, considerandola una spiacevole interruzione tra un letargo e l’altro, e che vive, per questo, una immprobabile e sofferta relazione amorosa.. onirica.
Viskovitz è una lumaca narcisista e arrogante, che tutti vorrebbero veder sistemata con una buona compagna; tuttavia la lumaca Viuskovitz è pronta ad affrontare un lungo viaggio perchè non potrebbe accettare di congiungersi con una creatura meno avvenente di quanto essa stessa si veda.
Viskovitz è un cinico cane ex-poliziotto, con una storia triste di amore e droga alle spalle.
Ancora, Viskovitz è una mantide capace di perdere la testa per amore, un fringuello apprensivo determinato a difendere il proprio nido dai cuculi parassiti, un agguerrito cervo determinato a diventare il maschio dominante tra i suoi, e ancora uno scarafaggio, uno scorpione, uno squalo e altro ancora.

In ogni racconto, al fianco di Viskovitz, troviamo altri personaggi ricorrenti: Ljuba, che è sempre la femmina seducente e ammaliante, Lopez e Zucotic, a volte amici e a volte nemici, e altri ancora, che pur cambiando continuamente pelle (e piumaggio) rimangono, in qualche maniera, legati ai loro personaggi chiave.

Uno stile surreale

Comincio col dire che sull’autore, il bravo Alessandro Boffa, non ho trovato praticamente altre informazioni se non che è italiano, è un biologo (ma va!) e che questo è il suo primo libro. A parte questo..

Lo stile di Boffa è a dir poco buono: i testi sono concisi, efficaci; periodi brevi che rendono perfettamente immagini, sensazioni e vissuti.
Il tono è sempre umoristico, facilmente cinico, talvolta pungente, in qualche occasione anche amaro, ma sempre assolutamente godibile.
Leggendolo, comunque, non ho potuto fare a meno di pensare a Dino Buzzati e Italo Calvino; nella narrazione, figure perfettamente reali sono prese e, giocando con le parole, distorte, riplasmate, rimischiate in altre completamente nuove, riuscendo a muoversi nel più implausibile irreale rimanendo, al contempo, perfettamente ragionevole.
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Giudizio complessivo

La pecca principale dell’opera, lo dico subito, è che è troppo breve.
I racconti sono leggeri e veloci, si divorano in pochi minuti e non riescono a non stuzzicare il lettore.
La lettura è adatta a un pubblico variegato: benché non manchino tematiche sessuali ricorrenti e battute che solo un adulto potrebbe cogliere, nulla è mai gestito in modo volgare o morboso, anzi!
Una breve raccolta ideale per una pausa di svago e, già che ci siamo, per imparare qualcosa che non sapevamo sul regno animale.

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