StarCraft II – Wings of Liberty: RTS per eccellenza e futuro dell’E-Sport!

Due anni dopo la sua uscita e quattro mesi prima dell’uscita della sua prima espansione, vorrei finalmente recensire il mio gioco preferito: StarCraft II – Wings of Liberty. StarCraft II è un gioco in strategia in tempo reale (RTS), cioè in cui si gioca nello stesso momento dell’avversario, che quindi necessita di una buona velocità di decisione, di azione e un’ottima abilità. Nella maggior parte degli RTS si inizia con una base principale e con qualche lavoratore per raccogliere le risorse, per poi iniziare a costruire altri edifici per addestrare unità, ricercare potenziamenti e abilità per poi fare un buon esercito e sconfiggere il nemico.

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Spesso negli RTS non c’è bisogno di una vera e propria abilità nel combattere, in quanto in alcuni giochi come la serie di Total War (che è più che altro un’unione della strategia in tempo reale e di quella a turni) non si controllano singole unità ma interi plotoni, mentre negli RTS del genere di StarCraft, dove si costruiscono unità singole, bisogna avere una buona micro gestione (micro) durante i combattimenti (tipo indietreggiare un’unità sotto attacco per far cambiare bersaglio al nemico) e nello stesso momento bisogna tener conto della propria economia (macro). Praticamente serve molta abilità per diventare un ottimo giocatore. La differenza tra giochi di strategia in tempo reale e tra quelli a turni è che negli RTS per vincere bisogna avere una velocità logica e fisica, mentre in quelli a turni bisogna avere un’ottima logica e si ha a disposizione il tempo che si vuole per pensare alla propria mossa, come negli scacchi.

StarCraft II, come il predecessore StarCraft: Brood War, è composto di un singleplayer e di un multiplayer. Le razze nel gioco sono le stesse di Brood War: gli umani (Terran), la specie aliena brutta e viscida (Zerg) e gli alieni cervelloni che sono sempre un passo avanti a tutti (Protoss). Le risorse, sempre come nel predecessore, sono due: Minerali (la risorsa principale del gioco) e Gas Vespene (la risorsa per fare le unità più avanzate, ma non meno importante dei minerali). Ogni razza ovviamente, è più o meno bilanciata, e ogni tipo di unità ha le proprie debolezze e resistenze. Ad esempio l’Incrociatore Terran, una costosissima ed enorme nave corazzata, non è l’unità più forte del gioco in quanto ha le proprie debolezze e può essere facilmente neutralizzata da unità anti-corazzate o anti-enormi, come i Corruttori Zerg o le Lance del Vuoto Protoss.

La campagna Singleplayer riprende le vicende interrotte in Brood War, ma ciò non vuol dire che chi non abbia giocato a Starcraft e a Brood War non può capire la campagna di Wings of Liberty, perché durante l’istallazione e nel libretto dentro la custodia del gioco c’è il riassunto degli avvenimenti più importanti dei precedenti capitoli. Ma come in Starcraft e in Brood War c’era una campagna per razza a gioco (per un totale di 6 campagne), la Blizzard ha avuto la furba idea di dividere StarCraft II in tre parti, avendo un gioco per razza: Wings of Liberty (il gioco base, provvisto di campagna dei Terran), Heart of The Swarm (l’espansione di Wings of Liberty, provvisto di campagna degli Zerg) e Legacy of The Void (un’altra espansione provvista della campagna dei Protoss, non so se avrà bisogno solo di Wings of Liberty per essere installata o anche di Heart of The Swarm).

Questa non è solo una trovata commerciale, ma in questo modo c’è una campagna più lunga e approfondita per ogni razza. Ciò non vuol dire però che chi non abbia mai giocato a StarCraft o a Brood War può imparare a usare solo i Terran, la Blizzard ha pensato anche a questo: ci sono vari tutorial e sfide per imparare a usare le unità di ogni razza. Ma ora parliamo del Multiplayer.

Come saprete un po’ tutti, Starcraft: Brood War ha governato per molti anni sul panorama videoludico dei Giochi di Strategia in Tempo Reale (RTS), su quello del Professional Gaming e sugli E-Sports, avendo un discreto successo in tutto il mondo, soprattutto in Corea del Sud. Dalla sua uscita ogni anno in tutto il mondo ci sono migliaia di tornei, tra più importanti e meno importanti; non si sentiva il bisogno di un sequel fino a quando la Blizzard Entertainment annunciò nel 2007 StarCraft II: Wings of liberty, uscito poi il 27 Luglio 2010. Da quel momento Brood War venne completamente abbandonato e fu StarCraft II a sostituire il predecessore, ottenendo un successo ancora più grande.

Ma come mai StarCraft II ha avuto molto più successo del suo predecessore, oramai divenuto un vecchio ricordo solo per i giocatori di vecchia data? Semplice, perché Brood War non è mai stato giocato seriamente da tutti a causa della sua elevata difficoltà: le unità che si “incastravano” nelle rampe a causa della confusionaria grafica 2D e dalla dimensione di alcune di esse (i cari e vecchi Dragoni Protoss); i vari glitch di movimento (gli SCV che facevano ogni tanto quei balletti imbarazzanti per andare a prendere i minerali); la vecchia e obsoleta versione di Battle.net sprovvista di leghe e ladder aperte a tutti; i miseri gruppi di controllo ciascuno con un massimo di 12 unità rendevano il gioco impossibile e caotico ai casual gamers, che passavano a giochi più semplici in modo da divertirsi.

StarCraft II ha risolto tutti questi problemi rendendo il gioco molto più semplice e adatto ai casual gamers che vogliono solo divertirsi. Grazie alla grafica 3D tutto il caos che producevano le unità in movimento non c’è più, i gruppi di controllo sono circa di 160 unità ciascuno e si possono raggruppare anche più strutture in un singolo gruppo, dando una maggiore maneggevolezza, la nuova versione di Battle.net è ottima ed è provvista di ben 6 leghe aperte a tutti con una aggiuntiva per i migliori giocatori della regione. In questo modo StarCraft II si è guadagnato il primato nel panorama dell’E-Sport, ed è diventato un gioco quasi alla portata di tutti (più “noob-friendly”), a differenza di Brood War nel quale i casual gamers si limitavano alla stupenda campagna e alle custom map.

Le leghe base sono Bronzo, Argento, Oro, Platino, Diamante e Master (in ordine crescente), poi c’è la lega Grandmaster nella quale ci possono entrare solo i migliori 200 giocatori della regione e per rimanerci bisogna giocare attivamente al gioco. Il multiplayer, quindi, si divide in Leghe e Ladder (le partite di lega con piazzamento, nel quale gli avversari vengono scelti casualmenti), partite amichevoli (che servono solo ad allenarsi e a giocare con gli amici), cooperative (2v2, 3v3 e 4v4 contro I.A.) e Arcade (le custom map).

Le partite di lega si dividono in quattro tipi: il classico 1v1 e le partite di squadra 2v2, 3v3 e 4v4. Per giocare a StarCraft II c’è bisogno di un account Battle.net registrato e di una connessione permanente ad Internet, sia per il Singleplayer che per il Multiplayer, ma il Singleplayer può essere giocato anche offline come Ospite, ovviamente non potendo compiere le imprese o sbloccare ritratti. Le imprese e i ritratti sono un buon motivo per giocare al Singleplayer online (ovviamente anche se si gioca online non si hanno problemi di lag), ad esempio se completi la campagna al livello di difficoltà Normale ti danno il ritratto di Jim Raynor, con cui personalizzare l’avatar.

Ci sono ovviamente anche le imprese per il multiplayer, le quali ti possono dare ritratti di unità o personaggi del gioco con cui personalizzare l’avatar, ed emblemi che compariranno sugli edifici e sulle unità giocando in multiplayer. Ad esempio, se vinci 1000 partite in solitario (1v1) giocando come Protoss sblocchi il ritratto dell’Alto Templare Tassadar; se invece vinci 1000 partite di squadra (2v2, 3v3 e 4v4) sblocchi il ritratto del pretore Artanis. Ovviamente queste partite vinte devono essere partite di lega e non partite amichevoli.

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Come già era possibile in Brood War, in StarCraft II si possono aggiungere amici con cui giocare. Si possono inviare richieste di amicizia reale inserendo l’e-mail dell’amico o trovandone uno direttamente connettendo l’account Battle.net con Facebook: in questo modo si possono vedere nome e cognome reale dell’amico insieme al nickname; si può anche aggiungere direttamente una persona scrivendo il nickname dell’account e il codice amico o accedendo al profilo di un giocatore attraverso la lega o le partite svolte: in questo modo però la persona aggiunta non riceverà una richiesta e bisognerà dirglielo direttamente di aggiungerti. Questo è fatto per evitare i numerosi inviti che riceverebbero i progamer in Grandmaster (la cui classifica può essere visualizzata da tutti).

In conclusione, StarCraft II è un ottimo gioco, ma se non vi convince tanto o non avete mai giocato ad un RTS potete provare la versione di prova gratuita scaricabile direttamente da Battle.net, per poi decidere se poi comprare il gioco o no. A coloro che hanno già avuto esperienza con Starcraft, con Brood War o che amano il genere, lo consiglio vivamente.

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