BoxCryptor: come mettere al sicuro i file caricati in cloud

Oggi i dati corrono sulla “nuvola”, sono sempre a nostra portata di mano con un server che di solito, se vi accontentate di qualche GB, è offerto gratuitamente. Cosa chiedere di più? Come avrete capito stiamo parlando di servizi di hosting Cloud. Dropbox, Comodo Online Storage, Box.net o Microsoft Skydrive, sono solo alcuni tra i più famosi. Un’offerta alla cui base troviamo un comune denominatore: il costo, di solito assente, e la comodità. Basta completare una semplice registrazione e si ha accesso a uno spazio virtuale su cui caricare i file che intendiamo condividere.

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Questa formula ha fatto la fortuna degli hosting che, anche in Europa, sono stati accolti come tra le più importanti innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Vista anche la loro utilità come strumento di collaborazione tra persone distanti fisicamente ma che devono condividere lo sviluppo di un progetto comune. Costante disponibilità dati che sopperisce al bisogno di portare con sé dispositivi di memoria esterna.

Ma non è tutto oro quello che luccica. La condivisione implica dei rischi, e come spesso accade nel campo informatico, si tratta di mettere a rischio la propria sicurezza. Affidarsi ciecamente agli intenti e le promesse del cloud provider può esporre le vostre informazioni a serie minacce.

Allora quali sono i provvedimenti da prendere? Oltre ai sistemi di protezione assicurati dal gestore, il proprietario dei dati è opportuno che metta in sicurezza i suoi beni virtuali agendo autonomamente. Una valida soluzione è rappresentata dal salvataggio in forma cifrata dei file. Di cosa si tratta? Vediamo di scoprirlo insieme.

BoxCryptor è un software orientato proprio all’ambito cloud ed è compatibile con i principali sistemi operativi (Windows, Mac OS X, Linux) e sulle piattaforme mobili Android e Apple iOS. Una volta installato, BoxCryptor crea una unità virtuale cifrata all’interno della cartella indicata dall’utente. Ne consegue che se si specifica come unità di destinazione la cartella del cloud provider scelto, qualunque utilizzatore dei file non né avrà accesso a meno di una decodifica. BoxCryptor ci offre un margine ulteriore di sicurezza difendendo la riservatezza dei nostri dati attraverso un meccanismo crittografico aggiuntivo.

Passiamo allora a definire i passaggi relativi all’uso di BoxCryptor. Scarica il file eseguibile del programma. Si avvierà una procedura guidata di installazione in cui l’utente può creare la sua unità virtuale criptografata. Nella schermata di benvenuto seleziona l’opzione “Create a new encrypted folder”. Cliccato il tasto “next”, nella fase successiva dovrai impostare la cartella dove conservare l’unità criptorgrafata BoxCryptor.

Questa corrisponde con la directory su cui andremo a memorizzare i file da condividere attraverso il sistema cloud. Ancora un click su “Next” e giungiamo alla schermata di definizione di una lettera identificativa dell’unità BoxCryptor. Un ultimo passaggio. Scegli una password, sufficientemente complessa, e riportala nella casella “Confirm”. Ma fai bene attenzione, nel caso tu la dimenticassi tutti i contenuti protetti saranno come irrimediabilmente perduti.

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Terminata la breve fase di installazione ti apparirà un’icona traybar che attesta la sua corretta esecuzione sulla macchina. Quando vai su “Risorse del computer” ti dovrebbe inoltre apparire l’unità BoxCryptor come montata.

A questo punto i file conteniti nel tuo account di cloud server saranno identificati con nomi del tutto casuali e saranno completamente inaccessibili, tranne che a te ovviamente.

Ispirato a” e “per maggiori informazioni“: ilsoftware.it

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