Fallout 3 [recensione]

Nel 2008, dieci anni dopo l’uscita di Fallout 2, della nota saga iniziata da Interplay, è uscito il seguito, Fallout 3, però sviluppato dalla Bethesda, la famosa compagnia che ha prodotto la saga di The Elder Scrolls. Si nota molto il passaggio di casa produttrice, in quanto Fallout 3 somiglia più ad Oblivion che ai primi fallout, adottando lo stesso motore grafico e un gameplay molto simile, nonostante mantenga le radici nella saga di Fallout.

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Per quelli che non abbiano mai giocato ad alcun episodio della saga, Fallout 3 è ambientato nell’anno 2277, 30 anni dopo gli avvenimenti di Fallout 2 e 200 anni dopo una guerra nucleare che annientò quasi tutto il mondo. Ma non tutti morirono, in quanto molte persone si rifugiarono nei cosiddetti “vault” che vennero riaperti dopo il “Fallout”. Tutti tranne uno, il Vault 101, dal quale avrà inizio la nostra storia.

Sei nato nel vault e morirai nel vault” questo è ciò che ti dice il gioco, ma sappiamo tutti che il gioco non sarebbe così divertente se si svolgesse tutto all’interno del vault. Non faccio alcuno spoiler, ma dico ciò che è ovvio: riuscirete ad uscire dal vault e finirete in un deserto nucleare dove si trovava, anni prima, Washington DC.

Come negli The Elder Scrolls, appena finite la missione iniziale verrete mandati fuori nel mondo selvaggio e potrete fare quel che volete – esplorare, completare missioni secondarie o proseguire con la missione principale. Quella principale è di una durata simile a quella di Oblivion – un po’ corta ma interessante, varia e divertente.

Anche se la storia è un po’ corta, ci sono comunque centinaia di ore da passare sulle missioni secondarie e sull’esplorazione, tutte con bonus e benefici per il vostro personaggio che potranno rendere il gioco più facile – o difficile. Il gioco, come in Oblivion, può essere giocato sia in prima che in terza persona, ma ne dubito che qualcuno usi la terza persona, in quanto è molto scomoda.

In Fallout 3 è presente un rivoluzionario sistema di combattimento chiamato Sistema di Puntamento Assistito Vault-Tec, SPAV (VATS in inglese). Esso permette al giocatore di mettere in pausa il combattimento a tempo reale e di renderlo in una specie di combattimento a turni, avendo la possibilità di colpire in punti precisi l’avversario. Il SPAV però consuma Stamina e quindi non potrà essere usato troppo in un breve periodo di tempo. Quindi mentre combattete, potete attivare il SPAV per fare colpi critici alla testa, in una cinematica molto dettagliata che fa vedere le membra dell’avversario che si staccano dal corpo e volano via.

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C’è una discreta varietà di armi, e come in Oblivion l’arma si danneggia e si rompe, più essa verrà usata meno sarà efficace. Come le armi da fuoco più usate sono meno precise e ci mettono più tempo a ricaricare, le armi da mischia infliggono meno danni. In questo modo il gioco incoraggia il giocatore ad usare una maggiore varietà di armi e armature, spesso forzandolo ad usare armi poco familiari in un lungo e faticoso dungeon.

Bethesda ha prodotto un gioco che è davvero coinvolgente e che cerca di ricreare il mondo dai due originali Fallout, riuscendoci sufficientemente. La missione principale potrà anche durare poco, ma ci sono centinaia di missioni secondarie e molti luoghi da esplorare che vi permetteranno di giocare per settimane, o persino mesi. Fallout 3 è un gioco che si basa sulla scelta – persino il combattimento è abbastanza opzionale.

Per finire, vi consiglio fare la scelta giusta: giocate a questo gioco.

Fonte: rpgsite.net

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