L’Esoterismo in Manga, Fumetti, Letteratura e Film

Foto di Leeloo Thefirst da Pexels

In un mondo in cui siamo sovraccaricati da un costante bombardamento di informazioni e distrazioni, io, come molti di voi, spesso cerco un rifugio nelle pagine di fumetti e libri, nell’immaginario dei film o nelle trame avvincenti dei manga e degli anime. Ma mentre molti si accontentano di vedere queste opere come semplici fonti di intrattenimento, io non posso fare a meno di grattare sotto la superficie, di sondare più in profondità. Non mi basta accettare la storia per quello che appare superficialmente. No, la mia mente vagabonda costantemente, alla ricerca di concetti esoterici, di vibranti fili spirituali e di simbolismi nascosti che permeano le opere.

Confesso: sono un ricercatore. Un esploratore non solo di storie, ma del profondo significato che si cela dietro di esse. E forse alcuni di voi potrebbero chiedersi: “Perché complicare le cose? Perché non godersi la storia per quella che è e basta?” Bene, la risposta è semplice e, allo stesso tempo, complessa. In ogni racconto, in ogni personaggio, in ogni dialogo, vedo il potenziale di una connessione con l’universale, con l’eterno, con il sacro. E non posso fare a meno di domandarmi: l’autore era consapevole di queste connessioni? Sono frutto del caso o sono intenzionali?

L’intento di questo articolo non è soltanto svelare l’occulto che si nasconde dietro i manga, i fumetti e i libri che consumiamo, ma anche, e soprattutto, sfidare l’idea prevalente che l’arte, in tutte le sue forme, sia solo intrattenimento fine a se stesso. Ciò che leggiamo, guardiamo o ascoltiamo può, e spesso lo fa, riflettere e risonare con antiche tradizioni, concetti esoterici e spiritualità. È un viaggio che intraprendo ogni volta che mi immergo in una nuova opera, cercando di vedere oltre il velo dell’apparenza.

Forse, alcuni di voi ora penseranno che sto esagerango nell’inseguire qualcosa che non c’è, di leggere troppo tra le righe. Ma, in tutta onestà, non è forse questo il vero spirito della critica e dell’analisi? Guardare oltre ciò che viene presentato, sfidare lo status quo e, soprattutto, cercare di comprendere le molteplici sfaccettature del genio creativo.

Definizioni “occulte”

Quanto spesso ci rifugiamo nella comodità delle parole, cercando di circoscrivere concetti vasti e complessi con semplici etichette. Ma, anche se lo scienziato e filosofo polacco-americano Alfred Korzybski ha osservato che “la mappa non è il territorio” e che “la parola non è la cosa”, è indispensabile iniziare da qualche parte. Dopotutto, come possiamo danzare nel giardino dell’esoterismo senza sapere cosa quei fiori colorati siano realmente?

L’esoterismo. Una parola che evoca immagini di società segrete, di misteriosi riti e di antiche conoscenze. Ma al di là delle fantasie popolari, l’esoterismo riguarda la ricerca di una comprensione più profonda della realtà, di significati nascosti sotto la superficie delle cose. È una visione del mondo che riconosce che ci sono verità che vanno oltre l’ovvio, che necessitano di una introspezione e di una contemplazione più profonde.

Gli archetipi e l’inconscio collettivo. Qui ci addentriamo nel dominio di Jung, quel genio della psicologia che ha sfidato le nozioni convenzionali e ha guardato oltre la psiche individuale. Gli archetipi sono quei modelli universali, quelle immagini ancestrali che risiedono nelle profondità della nostra psiche. Non sono semplici costrutti, ma potenti simboli che emergono nelle nostre storie, sogni e miti.

Le memorie akashiche. Ora, so che molti potrebbero sollevare un sopracciglio scettico a questa menzione. Un registro cosmico di tutte le esperienze? Sembra il sogno febbrile di un mistico! Eppure, se ci fermiamo a riflettere, non è affascinante l’idea che le nostre storie possano essere influenzate da ricordi di vite passate, da saggezze antiche e da connessioni universali?

Gli autori che ignorano l’esoterismo

Non tutti gli artisti sono degli esoteristi in incognito. Infatti, molti scrittori, registi e mangaka potrebbero ridere di fronte all’idea che le loro opere contengano elementi esoterici. “Ho solo voluto raccontare una storia divertente“, potrebbero dire con un sorriso. E, sinceramente, non c’è nulla di male in ciò. Ma qui sta il dilemma: è possibile che, anche senza volerlo, abbiano inserito inavvertitamente delle gemme esoteriche nei loro manga, fumetti, sceneggiature?

Pensate a tutte le volte che avete letto un libro o visto un film e avete pensato: “Questo mi ricorda qualcosa”. Non perché avete letto o visto qualcosa di simile prima, ma perché risonava con qualcosa di profondo dentro di voi, qualcosa di ancestrale. Potrebbe essere che quell’autore, pur non essendo un esperto di esoterismo, abbia attinto, magari in modo inconscio, a quelle stesse riserve di archetipi e simbolismi universali?

D’altra parte, alcuni autori potrebbero semplicemente non essere interessati all’esoterismo. E va bene così. Ma il bello dell’arte è che è soggettiva. Ciò che per l’autore potrebbe essere un semplice gioco di parole, per il lettore potrebbe essere un riferimento a qualcosa di profondo e significativo. E chi può dire chi ha ragione?

Gli autori e l’inconscio collettivo

Se potessimo tuffarci nelle profondità della psiche umana, cosa scopriremmo? Carl Gustav Jung ci suggerisce che troveremmo un vasto oceano di simboli, miti e archetipi, condiviso da tutta l’umanità. Questo è l’inconscio collettivo, una riserva di immagini universali che trascendono tempo, cultura e personalità individuale.

L’idea che ogni creativo, ogni autore, ogni storyteller, anche se inconsciamente, attinga da un pozzo comune di simbolismi universali è una teoria suggestiva, non credete? In effetti, non è così sorprendente. Quante volte abbiamo visto storie diverse provenienti da culture molto diverse e lontane fra loro, eppure con temi stranamente simili? Eroi che affrontano sfide impossibili, amanti divisi da circostanze tragiche, antagonisti che rappresentano il lato oscuro della natura umana. Questi sono gli archetipi, e sembrano emergere spontaneamente, indipendentemente dalla volontà dell’autore.

L’influenza delle memorie akashiche e dei miti tradizionali

Le memorie akashiche sono un concetto affascinante quanto misterioso. Immaginate una vasta biblioteca cosmica che registra ogni evento, pensiero, emozione e azione di ogni anima. Un po’ come un gigantesco database cosmico, un’immensa libreria piena di tomi eterei. Ma come si collega alla creazione artistica? Beh, se ogni artista, ogni autore, avesse accesso a questa riserva di memorie universali, allora si potrebbe spiegare perché certe storie sembrino echeggiare attraverso le ere, perché certi temi sembrino universali e ricorrenti.

Non dimentichiamoci dei miti tradizionali. Ogni cultura ha i suoi miti, le sue storie che vengono tramandate di generazione in generazione. E questi miti, a loro volta, possono influenzare gli autori moderni. Forse non solo in modo diretto, ma attraverso echi e risonanze che si manifestano nelle trame, nei personaggi e nei temi.

Prendiamo l’Iliade di Omero e confrontiamola con opere moderne come “Il Signore degli Anelli” di Tolkien. Entrambe parlano di guerre, onore, eroismo e tragedia. Tolkien ha attinto consapevolmente dai miti nordici, ma c’è anche qualcosa di universale nelle sue storie. Qualcosa che riecheggia con le antiche memorie akashiche o le trame dei miti tradizionali.

E così, mentre consumiamo le opere d’arte contemporanee, forse dovremmo fermarci un momento e chiederci: da dove proviene questa storia? È frutto della pura immaginazione dell’autore o è ispirata (anche inconsapevolmente) a qualcosa di più profondo, di più antico, e di più universale?

Questi sono solo sprazzi, suggestioni sul vasto universo che unisce l’arte, l’esoterismo e la spiritualità. Ogni lettore, ogni spettatore, ogni ascoltatore ha il diritto, e forse il dovere, di scavare oltre la superficie, di cercare quelle connessioni universali che ci legano tutti.

Gli autori consapevoli dell’esoterismo

Ci sono poi degli autori “particolari” che camminano tra di noi, “tipi” che, con occhi illuminati dalla conoscenza, intrecciano deliberatamente temi esoterici nelle loro opere. Hanno studiato, hanno esplorato e si sono immersi nei misteri del cosmo. Questi non sono semplici narratori, ma alchimisti della parola e dell’immagine, che trasformano il piombo dell’ignoranza in oro della saggezza. E donano all’umanità manga, fumetti, libri, film e tanti altri lavori che possono essere catalogati in un’unica categoria universale e fuori dal tempo: opere d’arte.

Ma perché dovrebbero farlo? Per alcuni, potrebbe essere un desiderio di portare alla luce antiche verità, di risvegliare il pubblico a realtà più profonde. Altri potrebbero vedere l’esoterismo come un veicolo, una sorta di chiave segreta che apre porte al significato, alla profondità e alla complessità in un racconto. Oppure, altri ancora, oggi come ieri, potrebbero “nascondere”, occultare, temi e significati “scomodi” e pericolosi, per sfuggire all’occhio della censura e dell’inquisizione.

Esempi? Pensate a Il Codice da Vinci di Dan Brown. Al di là delle controversie, c’è una chiara intenzione di intrecciare elementi esoterici nella trama. Oppure Neon Genesis Evangelion, un anime/manga che incorpora simboli religiosi, cabalistici ed esoterici in un racconto futuristico sul trauma e la redenzione. Ai romanzi di Dion Fortune, che sono esplicitamente ispirati alle sue conoscenze occulte ed esperienze parapsicologiche. Come non fare riferimento alla Divina Commedia (quanti tentativi di interpretazione esistono su più livelli? I quattro canonici: letterale, allegorico, morale, anagogico; e almeno altri due non convenzionali: esoterico e iniziatico). In ultimo non posso non citare Pinocchio di Collodi, il romanzo italiano più famoso e tradotto al mondo. Questi autori sanno cosa fanno. E forse, il loro intento è quello di spingerci a guardare oltre, a farci domande, a cercare e a non accettare tutto quello che ci viene detto dall’alto come verità assoluta e inconfutabile.

Conclusione

E ora veniamo al dunque. Che siate scettici, curiosi o completamente immersi nel mondo esoterico, è innegabile che l’arte – nei suoi mille volti – ha sempre avuto un rapporto profondo con il misterioso, con il simbolico, con l’occulto. Per alcuni, è il semplice riflesso dell’inconscio collettivo; per altri, un veicolo consapevole di verità nascoste.

Vi invito, quindi, alla prossima lettura, al prossimo film o canzone, a guardare (e ascoltare) con occhi e orecchie nuove. Scavate oltre la trama superficiale, cercate i simboli, riconoscete gli echi. Che siano intenzionali o involontari, c’è un universo di significato che attende di essere scoperto. Mi piace scrivere tanto su questi argomenti per divulgare quel poco che ho imparato sui significati esoterici nei manga e in altre opere, potete leggere su questo blog la serie di articoli sul “One Piece Esoterico” e molti altri contributi simili.

E a quei detrattori che riducono tutto a mere coincidenze o a giochi di parole, vi dico: l’arte è un mosaico di infinite sfumature. Ridurla a bianco e nero è un oltraggio alla sua vera essenza. Aprite la mente, lasciatevi guidare dalla curiosità e immergetevi nel mare dell’esoterismo. Chi sa, potreste scoprire qualcosa di sorprendente su voi stessi. Buona esplorazione!

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