Might and Magic: Heroes VI [recensione]

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Se amate la saga di Heroes of Might and Magic, siete probabilmente consapevoli che fate parte di una piccola nicchia di appassionati legata molto alle classiche radici della serie. Le buone notizie per voi è che Black Hole con questo sesto capitolo è riuscita a fare grandi cambiamenti senza fallire, non come è successo per la 3DO col quarto capitolo della saga (che fu un totale flop tanto da far fallire l’azienda).

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Le modifiche al classico gioco di strategia turni sono numerose ma non spaventose e azzardate come quelle di Heroes IV. Si sono finalmente sbarazzati dei contadini e le risorse da sette sono scese a quattro (oro, legno, pietra e cristalli), rendendo la mappa meno agitata; a favorire ciò è anche il fatto che per conquistare una giacimento di risorse bisogna conquistare prima il castello che influisce sull’area, quindi potrete dire addio ai cari e vecchi via vai di IA nei vostri territori a rubarvi una miniera e poi scappare come in Heroes V. Ma non solo le risorse sono diminuite, anche le fazioni, non ci sono più i cari e vecchi elfi del Silvano o gli stregoni del Dungeon, ma sono rimasti solo i Non Morti della Necropoli, gli umani del Rifugio, i barbari della Roccaforte, i demoni dell’Inferno ed è stata introdotta una nuova fazione, il Santuario, composto dalle creature acquatiche orientali.

Un’ulteriore novità è l’introduzione di un sistema di reputazione, che è influenzato dalle vostre azioni. Se combattete difensivamente, dimostrate pietà e usate la diplomazia avanzerete verso il sentiero delle Lacrime del Drago. Se usate magie offensive e uccidete quando non è necessario avanzerete verso il sentiero del Sangue del Drago. Ciò influenza i poteri che può imparare il vostro personaggio, quindi scegliete attentamente, perché non è possibile andare in entrambi i sentieri. Nonostante questi cambiamenti, il gioco mantiene ancora le radici dei classici Heroes (ovviamente escludendo Heroes IV), come il sistema di combattimento, quello di movimento, la produzione di risorse, i tipi di unità e la costruzione delle città.

Heroes VI è anche un gioco abbastanza complesso. Non c’è niente da suggerire per quanto riguarda la strategia: avete a disposizione come al solito sette tipi di unità da comprare e da assoldare ogni settimana e dovete considerare numerose abilità da far imparare al vostro eroe; la difficoltà e la mancanza di una guida potrebbero essere frustanti se il gioco non fosse così ben fatto. Grazie alla vasta personalizzazione del vostro eroe per quanto riguarda le abilità vi troverete davanti varie e numerose strategie, tanto che qualche volta potrete trovarvi a guardare replay di battaglie che avete vinto per vedere se le avreste potute vincere meglio o in qualche altro modo.

Gli auto-salvataggi regolari possono essere di grande aiuto e farvi vincere una partita all’apparenza persa, anche se spesso non risultano sufficienti. Però se non fosse per il sistema di auto-salvataggio potreste perdere intere partite per motivi inaspettati, come il fatto che cade la connessione (Heroes VI è sempre connesso al server, anche se volete giocare in solitario) o per un bug inaspettato. La scala del gioco è molto vasta. I due tutorial mi hanno richiesto un giorno intero per essere completati solo per mia soddisfazione personale. Grazie alle sue cinque campagne (che potete giocare in qualsiasi ordine vogliate, a differenza di Heroes V) e un epilogo basato sulla vostra reputazione di Lacrime o di Sangue, il gioco in solitaria è enorme, provvisto di una recitazione e di una narrazione brillante.

Il multigiocatore necessita di qualche miglioramento. Però le modalità essenziali come l’hotseat sono presenti, e c’è un buon numero di mappe fino a otto giocatori sulla schermaglia. Se volete dimenticarvi le lunghe partite della campagna e volete divertirvi solo con qualche amico, avete l’hotseat a disposizione. Anche se all’inizio potete trovare strano il fatto che ci sono solo due tipi di eroi per fazione dovete ricordarvi che c’è un vero e proprio editor di eroi e potete decidere voi durante la partita la specializzazione del vostro eroe facendogli imparare le varie abilità, a differenza dei capitoli precedenti.

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Ma ovviamente questo gioco non è privo di difetti, anzi, come ogni Heroes of Might and Magic presenta un grave difetto sul bilanciamento, ma è di gran lunga più bilanciato rispetto agli altri titoli probabilmente per la mancanza di eroi predefiniti. Per finire, Heroes VI è un buon gioco che consiglio molto ai fan della serie che non devono spaventarsi dei numerosi cambiamenti che potrebbero far pensare ad un flop Heroes IV, e ci saranno probabilmente espansioni in arrivo che porteranno nuove razze e nuove funzioni al gioco.

Via: pcgamer.com

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