Monopoli vs Monopoly: ma cosa gli hanno fatto?

monopoli vs monopoly

Foto: Monopoli

Come spesso accade durante le vacanze natalizie ci si riunisce in famiglia e puntualmente, dopo cena, compaiono le vecchie scatole impolverate dei giochi di società o, per chi è più sfortunato, le nuove versioni, appena acquistate.

Erano parecchi anni che non mi sedevo ad un tavolo con il tabellone del Monopoli al centro e, mi dispace doverlo dire, sono rimasto deluso da cosa gli hanno fatto… non parlo certo del gioco, quello è sempre lo stesso (fortunatamente), ma della qualità dei materiali con cui il gioco stesso è fatto.

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Un po’ di Storia del Monopoli

Dal 1935 in Italia la distribuzione del gioco era affidata alla “Editrice Giochi” che ha prodotto per oltre 70 anni diverse versioni del Monopoli facendo divertire parecchie generazioni di bambini, giovani e meno giovani.

Dall’estate 2009 la Hasbro riprende in mano la distribuzione del gioco anche nel nostro paese e per prima cosa gli cambia il nome in Monopoly (per me resterà per sempre il Monopoli, il massimo che posso fare è scrivere “Monopoli con la Y“), questo è il primo errore che a mio parere rovina 74 anni di storia del Monopoli in Italia.

La “rovina” del Monopoli

Non saprei adesso a chi dare la colpa dell’altro misfatto, se già Editrice Giochi abbia iniziato a risparmiare sui materiali o se la colpa è totalmente della Hasbro, fatto sta che la versione del “Monopoli (con la y)” alla quale ho giocato questo Natale non vale un quarto della vecchia (l’ultimo Monopoli a cui avevo giocato credo fosse una versione degli anni ’90, come credo lo sia quella in foto).

Ricordo ancora le case e gli alberghi in legno, così come le pedine: il funghetto, la mela, la pera, il fiaschetto, il vaso dei fiori e la candela; per non parlare del tabellone, delle probabilità, degli imprevisti e dei cartellini dei territori che una volta erano in spesso cartoncino colorato ed oggi sono in carta appena plastificata… ma anche le banconote… una volta c’era la lira, poi è arrivato l’euro e adesso? I “M“… ma cosa sono?

Il capitalismo ha rovinato il più bel gioco sul capitalismo!

Deve esserci stata quindi una riunione, immagino, agli alti livelli della Hasbro (o della Editrice Giochi), dove alcuni manager accompagnati dal consiglio di amministrazione hanno deciso, aiutati da conti economici fatti per giustificare la decisione, che il gioco doveva costare meno (anche se, facendo le dovute proporzioni, oggi il “Monopoli con la Y” costa di più di quanto costava il “Monopoli senza Y” vecchia versione), ed hanno così deciso di tagliare, hanno tagliato sulla qualità della carta (anche su quella del manuale di istruzioni), sul legno dei piccoli edifici (meglio la plastica), sulla qualità generale del tabellone e della scatola stessa… ma per cosa? Per risparmiare qualche euro sulla produzione di ogni singolo pezzo?

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Perché avete rovinato il “nostro” Monopoli?

Ma quello che vorrei chiedere loro, ne è valsa la pena? E’ vero viviamo in un mondo dove il profitto viene prima di tutto ma la qualità di un prodotto, il valore all’immagine che quel prodotto di qualità aggiunge ad un brand, i ricordi che quel prodotto rievocano nei “consumatori/fan”, non sono forse più importanti di qualche euro in più di profitto?

Ps. E’ giusto ricordare che, per riequilibrare la situazione a favore dei tradizionalisti, è stata commercializzata una versione “nostalgia” del “Monopoli con la Y”, con la scatola, le casine e gli alberghi in legno, il prezzo è naturalmente superiore (di circa il 25-30%, varia in base ai venditori) rispetto a quello delle versione “standard”… ma, se non sbaglio, è la versione americana del tabellone.

Pps. La editrice giochi ha pubblicato “Metropoli” dopo aver perso i diritti su Monopoli.

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2 Risposte a “Monopoli vs Monopoly: ma cosa gli hanno fatto?”

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