Ubel Blatt (Übelblatt): Analisi Simbolico-Esoterica del Volume 7

Continuiamo la nostra avventura simbolico-esoterica nel mondo di Ubel Blatt (Übelblatt), siamo arrivati al volume 7. Come per gli altri articoli non ci limiteremo a parlare delle spade affilate e delle avventure dark fantasy presenti nel manga, ma andremo oltre e ci immergeremo nelle profondità simboliche ed esoteriche che questa storia ha da offrire.

Il conte Barestar è il secondo!

Koinzell, animato da un profondo desiderio di vendetta, è sulle tracce del conte Barestar. La sua ricerca lo porta al castello volante di Barestar, che diventa teatro delle vicende. Guidati dalla valorosa Elsaria, i quattro cavalieri delle sette lance sferrano un attacco al castello volante, servendosi della dragonave precedentemente rubata dai cantieri della città libera e appartenente al Conte Glenn. Questo mette in fuga l’equipaggio del conte, lasciandolo solo ed esposto.

Quando finalmente Koinzell raggiunge il suo avversario, si trova di fronte a un’immagine inaspettata: non il conte sanguinario che si aspettava, ma un individuo ormai impazzito e delirante, così aggiunge con non troppo sforzo un altro tassello alla sua missione, due dei sette eroi sono stati uccisi. La trasformazione di Barestar in un “folle delirante” potrebbe anche rappresentare le conseguenze dell’avidità e del potere non controllati.

Dualità e Crescita: L’incontro tra Ikfes e Koinzell

Successivamente, Koinzell si imbatte in Ikfes, un giovane avversario forte ma ancora acerbo. L’intensità del loro scontro costringe Koinzell a sfoderare la temibile tecnica delle “ali nere” per avere la meglio. Tuttavia, nonostante la potente offensiva, Koinzell riconosce un cuore puro nel giovane e, scoprendo che è allievo della rispettata maestra Gulie, decide di risparmiarlo.

Questo confronto diventa un momento di svolta per Ikfes, che, impressionato dalla maestria di Koinzell, sviluppa un’ardente determinazione a migliorarsi e a padroneggiare quella stessa tecnica. L’evoluzione di Ikfes simboleggia la capacità dell’essere umano di crescere attraverso le sfide e di perseguire un costante cammino di apprendimento. Nel suo viaggio, Koinzell incontra diverse figure, non tutte completamente malvagie, che mettono in luce la complessa dualità dell’essere umano, sospeso tra bene e male; e soprattutto non sempre, e non subito, anche le anime buone, riescono a capire dove veramente c’è il bene e dove il male.

Resistenza a Jullas-Abllas

Mentre l’armata del conte continua a seminare caos nella città libera di Jullas-Abllas, un barlume di speranza emerge dai suoi cittadini. Guidati dalla coraggiosa Altea e con l’inaspettato sostegno di Elsaria e dei suoi uomini; si ergono in difesa, riuscendo a respingere la banda del conte ora disorganizzata.

Si scopre che il mostro che si trovava nei sotterranei della città è Gerampen, che era riuscito a sopravvivere dopo il crollo del castello di Schtemwölech (nel volume 4), proprio grazie alle parti del corpo mutanti di Fago che si erano attaccate a lui, rendendolo esso stesso un essere tentacolare spaventoso. Ma Gerampen è un gigante buono, nonostante tutto vuole aiutare.

Nel mezzo del caos, anche Peepi ha l’occasione di brillare, svelando poteri latenti legati alla sua razza, i “Milel Milael”. In questo scenario tumultuoso, emerge una forte alleanza: Elsaria, i suoi tre cavalieri, Gerampen, Peepi e Altea uniscono le forze, offrendo a Koinzell compagnia e sostegno nella sua missione di vendetta.

Conclusione

La trama di “Ubel Blatt“, seppur inizia a non brillare come i primi volumi, continua a sorprenderci, offrendo momenti di tensione, rivelazioni e inattesi colpi di scena. La formazione di questa nuova compagnia non solo arricchisce la narrativa, ma evidenzia anche temi universali come la resistenza di fronte all’oppressione, la scoperta del proprio potenziale e l’importanza dell’unità. Koinzell, precedentemente isolato nella sua vendetta, ora ha alleati su cui contare, rimarcando che, anche nelle situazioni più oscure, la luce della solidarietà e dell’amicizia può risplendere.

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